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Dissociazione: quando la mente si disconnette per proteggerci dal trauma

La dissociazione è un meccanismo adattivo che “disconnette” la nostra mente dalla realtà quando ci troviamo ad affrontare una situazione estrema che supera le nostre risorse psicologiche di coping. È una “distanza di sicurezza” che riduce l’impatto emotivo, la tensione, la paura e il dolore del momento.

Questo meccanismo si attiva istintivamente quando il nostro inconscio capisce che non esiste via d'uscita, cosa comune nei casi di abusi e stupri sui minori, a cui la vittima non può scappare. Successivamente si attiva un meccanismo di difesa passiva che produce una sorta di paralisi fisica e uno stato di anestesia emotiva. In effetti, molti animali applicano in modo innato questo meccanismo per impedire ai predatori di attaccare ulteriormente. Quando non possiamo scappare da una situazione terribile, la nostra mente non vuole essere nel corpo e finisce per scappare dalla realtà.

 

Nella dissociazione, il cervello emotivo risponde alla situazione traumatica disconnettendo la corteccia anteriore, in modo che non possiamo regolare consapevolmente il nostro comportamento. L'amigdala, il principale centro emotivo del cervello, attiva la produzione di cortisolo, un ormone che finisce per inibire il funzionamento dell'ippocampo, la struttura che ci permette di dare significato alle nostre esperienze e inserirle nella storia della nostra vita. Viene attivata anche la produzione di oppioidi, neurotrasmettitori che agiscono come un anestetico naturale e ci permettono di sopportare meglio il dolore fisico e/o emotivo.

Questo è il motivo per cui, quando soffriamo uno stato di dissociazione di fronte a un'esperienza traumatica, non mostriamo espressioni facciali di dolore ed è molto difficile per noi ricordare cosa è successo e ricostruire la storia dall'inizio alla fine.

 

SINTOMI DISSOCIATIVI DA STRESS POST TRAUMA:

I sintomi dissociativi che possono manifestarsi dopo una situazione di grande impatto emotivo sono:

 

  • Vuoti di memoria : quando subiamo un trauma, è normale che “nascondiamo” alcuni o tutti i ricordi dell'episodio nell'inconscio. È una sorta di meccanismo di difesa che ci permette di “archiviare” il trauma finché non siamo pronti ad affrontarlo. A volte possiamo “riempire” quelle lacune della memoria con esperienze che non sono realmente accadute per cercare di dare un senso coerente alla storia, il che spiega perché ricordiamo situazioni che non sono mai accadute. Generalmente, questi “vuoti” compaiono all’improvviso e possono durare alcune ore, giorni o addirittura anni, a seconda dell’impatto emotivo del trauma e delle risorse psicologiche che sviluppiamo per affrontarlo.
  • Anestesia Emotiva: in alcuni casi, soprattutto quando l’impatto emotivo del trauma è stato molto forte, si verifica una sorta di anestesia emotiva che serve a proteggerci dai nostri ricordi. È uno stato di distacco e disconnessione, che può essere parziale o totale, sia di fronte ad eventi negativi che positivi. A volte, questa anestesia emotiva è così intensa che possiamo sentirci estranei a noi stessi, tanto da vivere ciò che ci accade in terza persona, come se fosse un film.
  • Incubi Notturni: Quando sperimentiamo la dissociazione, di solito rimuoviamo la situazione traumatica dalla nostra mente cosciente, ma è comune per noi rivivere piccoli flash dell'episodio traumatico sotto forma di incubi. Molte volte questi flash non sono immagini dirette di quanto accaduto, ma sono rappresentazioni fittizie che alludono al trauma.
  • Sintomi Psicosomatici: nella maggior parte dei casi, gli stati dissociativi finiscono per generare problemi psicologici che influiscono sulla salute fisica. La cosa più comune è che si manifestano attraverso disturbi gastrointestinali o dolori muscolari, ma possono anche scatenare disturbi dermatologici, alterazioni metaboliche o dare origine a malattie psicosomatiche più complesse.

 

LE CONSEGUENZE DELLA DISSOCIAZIONE:

La dissociazione ci permette di sopravvivere ad esperienze traumatiche che, altrimenti, probabilmente non saremmo stati in grado di affrontare o che avrebbero rappresentato un costo emotivo troppo elevato. Tuttavia, se questo meccanismo non viene superato, se non riusciamo a integrarlo nelle nostre esperienze di vita, rimane attivo e può dare origine a disturbi dissociativi più complessi, come:

 

  • Amnesia Dissociativa: è un disturbo caratterizzato dall'incapacità di ricordare eventi importanti della nostra vita, generalmente di natura stressante o traumatica. Questa assenza di ricordi finisce per creare uno stato di confusione e insicurezza che non solo influenzerà la nostra stabilità emotiva, ma ci impedirà anche di mantenere relazioni sociali assertive e durature.
  • Disturbo Dissociativo dell'Identità: precedentemente nota come personalità multipla, si distingue per la presenza di due o più stati di personalità ben definiti che si presentano in modo intercambiabile. Quando adottiamo l’altra personalità, le nostre preferenze, atteggiamenti e prospettive cambiano e inizieremo a soffrire di vuoti di memoria con gli episodi recenti. Di conseguenza, scopriremo prove di cose che non ricordiamo di aver fatto.
  • Disturbo dei Depersonalizzazione/Derealizzazione: è un'alterazione complessa caratterizzata dalla sensazione di stranezza e mancanza di familiarità con il nostro corpo o le nostre azioni. Potremmo sentire di essere all'interno di un corpo che non è il nostro o sperimentare un allontanamento dall'ambiente, tanto da percepire noi stessi con una sensazione di irrealtà.
  • Il danno che comporta incolpare le vittime per non essersi difese. Nell’immaginario popolare, una persona è considerata vittima di un trauma se mostra segni di lotta, sofferenza e profondo disagio emotivo. Questa immagine corrisponde però solo ad una delle possibili reazioni al trauma, ignorando l’esistenza del meccanismo dissociativo.

 

Dobbiamo tenere presente che un trauma non è l’evento in sé, ma la combinazione delle circostanze che sperimentiamo, il significato che diamo loro e le nostre risorse psicologiche per far fronte. Ciò significa che non tutti reagiamo allo stesso modo e che, di fronte ad un attacco o ad una situazione di rischio, ogni persona attiverà il meccanismo di coping che ritiene più sicuro ed efficace per sopravvivere: tenterà di fuggire se possibile; Combatterà se pensa di avere una possibilità di vincere oppure assumerà un atteggiamento passivo per cercare di ridurre l'impatto del trauma.

La scelta dell’uno o dell’altro meccanismo di coping dipenderà dalle circostanze e dalla nostra capacità di adattarci ad esse, il che significa che una scelta non è migliore o più valida di un’altra. Infatti, la decisione più intelligente, intendendo l’intelligenza come la nostra capacità di adattarci alle circostanze, è quella che ci permette di sopravvivere.

Sfortunatamente, anche se assumere un atteggiamento passivo può letteralmente salvarci la vita in una situazione di abuso sessuale, molte vittime provano un profondo senso di vergogna e colpa, che rappresenta un peso aggiuntivo al dolore emotivo generato dal trauma. Se a ciò aggiungiamo le critiche e il giudizio sociale per il modo in cui viene affrontato l’evento, il prezzo emotivo che la vittima deve pagare è troppo alto. Pertanto, incolpare le vittime di violenza sessuale per non essersi difese è un terribile errore.

 

Una classica situazione in un interviene il meccanismo dissociativo è la violenza sessuale, evento traumatico ancor più se subita da un gruppo di stupratori. 

La vittima, di fronte alla crudeltà consapevolmente esercitata da un gruppo di aggressori in forza e numero, opta per l'unica via d'uscita: disconnettersi dalla realtà. Questo spiega perché sul volto non si manifestino segni di un'evidente reazione di rifiuto, perché non si difenda e perché i suoi ricordi dell’accaduto a posteriori risultino vaghi e incongrui.

Quando l’inconscio si rende conto che non c’è via d’uscita, per sopravvivere e alleviare il dolore, so “disconnette”. La violenza più tragica, dannosa e duratura non è solitamente quella che provoca ferite al corpo, ma piuttosto quella violenza simbolica che implica l'annullamento della volontà, l'umiliazione e la disumanizzazione. La cosa peggiore è che la sofferenza causata da questo tipo di violenza si moltiplica quando quel dolore non viene riconosciuto.

 

TRATTAMENTO PSICOLOGICO DELLA DISSOCIAZIONE E DEI SINTOMI DISSOCIATIVI: 

Affrontare il trauma e i sintomi dissociativi deve essere effettuato in tre fasi: in primo luogo, stabilizzare e rafforzare emotivamente la vittima, quindi ottenere la rielaborazione emotiva dei ricordi traumatici e, infine, deve essere superata la fase di riconnessione e reintegrazione della personalità.

La tecnica essenziale per aiutare il nostro cervello a rielaborare il trauma emotivo è l’Ipnosi attraverso la quale la persona può rielaborare quanto accaduto in sicurezza e integrarlo nella propria storia di vita, sottraendone l'impatto emotivo. Questa tecnica vanta un gran numero di studi scientifici che ne supportano l'efficacia e la sicurezza nel trattamento dello Sindrome da Stress Post-Traumatico (PSTD) e della dissociazione.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.