ANALISI TRANSAZIONALE 

La terapia di basa su un modello umanistico e personalistico; pone al centro la persona come protagonista, con i suoi vissuti e personali significati. La relazione terapeutica è paritaria, il linguaggio usato è semplice e comprensibile a chiunque senza troppi tecnicismi, rispettoso del cliente e privo di giudizio. La terapia è basata su un obiettivo concreto e realistico di crescita e cambiamento concordato tra terapeuta e paziente.  

La personalità è il frutto di decisioni che ciascuno prende entro i primi 7 anni di vita sotto l'influenza dei genitori e in riposta all'ambiente. Tali decisioni sono prese in un periodo di vita in cui si hanno capacità cognitive ed emotive limitate ed una ridotta comprensione della realtà ma che appaiono in quel momento la scelta più funzionale alla sopravvivenza fisica ed emotiva. Divengono parte integrante del modo di essere dell’ adulto, di percepire se stessi e gli altri. Si tratta di modelli mentali e comportamentali che vengono fedelmente mantenuti anche quando si rivelano inefficaci e dolorosi sia nella relazione con se stessi che nel determinare "giochi psicologici" inconsci nelle relazione più intime.

La personalità è suddivisa in 3 Stati dell'Io: Genitore, Adulto e Bambino. All'interno del Bambino e del Genitore sono interiorizzati sia valori e messaggi utili che convinzioni limitanti in termini di divieti, doveri/spinte.

Il disagio è dovuto al fatto che la persona anziché rispondere nel "qui e ora" dall'Adulto ed in modo coente a ciò che accade ripropone modalità dell' passato, del "ora come allora", come sotto effetto di un elastico temporale. 

Fare terapia significa comprendere e modificare le decisioni infantili che impediscono alla persona di agire in modo spontaneo e libero al di fuori del “copione” prestabilito.


IPNOSI ERICKSONIANA

Utilizza una condizione naturale e fisiologica detta trance per accedere all’ inconscio, un serbatoio di capacità e risorse intrinseche della persona. Si tratta di uno stato d'attenzione focalizzata verso l’interno di se stessi con una riduzione dell’attenzione rispetto all’ambiente circostante. Essenziale è il rapport: l'esistenza di una relazione di fiducia reciproca tra ipnotista e soggetto. Il primo fornisce suggerimenti "cuciti addosso" a quel paziente tendendo conto delle sue specifiche caratteristiche mentre il soggetto lavora attivamente e creativamente sui suoi contenuti mentali per recuperare risorse utili al rafforzamento dell’Io, far emergere nuove soluzioni, sviluppare potenzialità, superare blocchi, depotenziare atteggiamenti disfunzionali, cicatrizzare ferite del passato o esperienze traumatiche attraverso la regressione temporale. L’inconscio è sensibile al linguaggio metaforico e simbolico, proprio come quando si sogna. Il terapeuta “semina” richieste e messaggi positivi in linea con l’obietto desiderato dal cliente affinché l’inconscio si attivi per smobilitare risorse utili al cambiamento concordato e nel rispetto dei valori della persona. Seppur l’esperienza di trance sia immaginativa comporta una partecipazione emotiva del soggetto equiparabile ad un’ esperienza reale che può essere trasferita alle aree del cervello capaci di operare un cambiamento concreto.


IPNOSI E REGRESSIONE: FACCIAMO CHIAREZZA
É possibile entrare in trance solo come atto volontario perciò é impossibile qualunque forma di manipolazione: come attuare comportamenti o dire cose contro la propria volontà. Non si perde il controllo di se: si può parlare, si sa dove si è e cosa si sta facendo tanto che la maggior parte delle persone ricorda cosa è successo durante la seduta. In qualsiasi momento si può interrompere la sessione perciò non c'è alcun rischio di rimanere bloccati in tale stato. 

L'ipnosi regressiva è una sorta di viaggio nel tempo che permette di incontrare/osservare se stessi in una fase precedente della vita. È un viaggio “mentale” nei ricordi, che possono essere fedeli alla realtà ma anche condizionati da “falsi ricordi” dovuti ad interpretazioni, stati d’animo (presenti e passati), racconti di altre persone, immagini apparse in sogno e mescolatesi con il ricordo originale. La regressione seppur sia la RAPPRESENTAZIONE di un evento passato comunque è utile per esplorare la propria mente e conoscersi meglio, per far pace con alcuni ricordi che causano dolore, con il proprio vissuto, con la propria realtà soggettiva. Ciò che conta non è la “realtà” cosi' come è accaduta ma come è stata vissuta emotivamente.