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La Sindrome del Cavaliere Bianco

Sgambati Psicologo Pordenone
Sgambati Psicologo Pordenone

Nelle fiabe, il cavaliere è un uomo nobile e coraggioso che salva la principessa e tutte le persone in difficoltà senza chiedere, per le proprie buone azioni, nulla in cambio. 

Nel mondo reale invece la sindrome del Cavaliere Bianco è indice della forte inclinazione da parte di alcuni uomini a cercare donne che hanno bisogno di aiuto o sembrano bisognose di supporto. Il cavaliere bianco è quel tipo d’uomo che di sua iniziativa, e senza sforzo, sente la necessità di fornire aiuto senza apparente tornaconto.

Percepisce, a livello inconscio:

 

  • La donna come impotente ed incapace di difendersi o di prendersi cura di se stessa;
  • La donna vittima della crudeltà del mondo, mai responsabile o colpevole di ciò che le accade e dei suoi problemi;
  • Ritiene che sia responsabilità dell’uomo aiutare la donna a risolvere i problemi che la affliggono;
  • Fornendo aiuto la donna sarà sempre grata al suo salvatore e che lo loderà, amerà e si donerà a lui poiché ha dimostrato di possedere un animo nobile.
  • Gli uomini sono suddivisi in buono o cattivi a seconda di come trattano le donne senza contemplare una via di mezzo.

 

Ha molti cliché e stereotipi circa il modo in cui in cui percepisce uomini e donne; ma le sue percezioni sulle persone non sono realistiche poiché si basano su credenze erronee. In particolare è profondamente convinto che: 

 

  • Attraverso il suo atteggiamento disponibile e supportivo sarà amato;
  • Non è amabile cosi com’è ma ha necessità di dimostrare di meritare d’essere amato.

 

La sindrome del cavaliere bianco quindi è una sorta di atteggiamento strategico necessario ad ottenere l’approvazione femminile, essere degno di attenzioni, per guadagnarsi una relazione affettiva e per risultare attraente e desiderabile. Non ritiene di essere meritevole di ottenere considerazione e affetto per ciò che egli è ma sono come conseguenza di ciò che egli fa. L’amore che può ottenere non è incondizionato e gratuito, basato sull’essere ok in quanto persona ma sul merito. Ha imparato quindi a individuare le persone in difficoltà, sofferenti. Anche se sembra non chiedere nulla per l’aiuto che offre, appare gentile e disinteressato, in verità nasconde, seppur non non è conscio, il bisogno di un ritorno di tipo emotivo, più raramente materiale o sessuale. Tuttavia, più frequentemente il suo comportamento genere conseguenze negative. Difficilmente ottiene la considerazione e le attenzioni che desidera. E questo accade per diversi motivi.

Una delle ragioni è che spesso le donne che avvicina non hanno bisogno affatto di aiuto o non lo vogliono. Sono in grado di gestire qualunque sfida che incontrano da sole e sono desiderose di farlo. Soprattutto in questo tempo, sono istruite, lavorano, sono autonome, dotate di una rete sociale di supporto e più resilienti rispetto alle precedenti generazioni. L’aiuto del cavaliere bianco viene rifiutato anziché accolto. Questo spesso inspiegabile rifiuto lo lascia confuso, non riuscendo a tollerarlo si fa insistente fino al punto di risultare invadente e fastidioso.

Un'altra ragione è che alcune donne sono in grado di intuire che dietro allo zelante comportamento del cavaliere ci possa essere uno scopo recondito. Percepiscono che si tratta di un uomo insicuro e non di una persona galante e quindi tutt'altro che attraente.

Alcune donne accettano di farsi aiutare poiché in effetti ne hanno bisogno ed apprezzano questa piacevole vicinanza. Si mettono nei guai di continuo proprio con l’intento di ottenere protezione sicurezza e sostegno. La relazione che si instaura tra vittima e salvatore però non è per nulla sana.  Si tratta di una relazione di co-dipendenza. Un rapporto in cui lei non si impara mai a cavarsela ed ha costantemente bisogno di dipendere da qualcuno che la tuteli mentre lui non ha interesse a smettere di essere aiutare poiché è in tal modo che si sente imporrante, considerato e apprezzato.

Dal momento che l’aiuto è offerto in modo disinteressato è probabile che il gentiluomo non riceva nulla in cambio poiché non viene percepito alcun obbligo nei suoi confronti.

Qualora ottenesse un ritorno positivo a fronte dei suoi sforzi e servizi (amicizia, relazione o sesso) tale “benefit“ risulterebbe pagato a caro prezzo. La sua ricerca di apprezzamento comporta un grande dispendio di tempo, energie e molte rinunce. Ciò che altri uomini ottengono a livello relazionale non costa così tanta fatica.

La fuoriuscita da questa sindrome psicologica inizia con il riconoscimento degli schemi di comportamento relazionale disfunzionali. Il cavaliere dovrà impegnarsi a cambiare il suo atteggiamento con le donne così come alcune delle sue rigide convinzioni personali. Questo processo comporta anche imparare a riconosce i propri punti di forza e migliorare l' immagine di sé per smettere di cercare l’ approvazione altrui. Sviluppare relazioni con il mondo maschile, oltre che femminile, ed acquisire veri tratti maschili attraenti come la fiducia, l'assertività, l'ambizione, le abilità sociali, il senso dell'umorismo, l’autenticità oltre che imparare a stabilire confini sani tra se e l’altro.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.