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Il Partner Manipolativo

Tutti prima o poi nella vita incontriamo una persona tossica lungo la nostra strada con la quale è difficile instaurare una relazione lineare e pulita. Ci sono spesso fraintendimenti e non capiamo il perché non ci si riesca ad andare d'accoro e ad intendere. La comunicazione è ambigua e difficile poiché giocano con le sfumature del significato delle parole. Alla fine possiamo arrivare a pensare che il problema sia dovuto alla nostra incapacità di comprendere il linguaggio dell’altro, di decodificare i suoi atteggiamenti, di avere reazioni esagerate, poca pazienza o ipersensibilità. 

Possiamo arrivare ad adattare il comportamento per evitare di sperimentare nuovamente disagio, di creare conflitti per situazioni di “apparente poco conto” e finiamo con l’adattarci e metterci in dubbio. Quello che viviamo accade con tutti o solo in relazione a quella specifica persona? Ha a che fare con noi o vi è una dinamica precisa che si instaura solo con quella persona a seguito di caratteristiche specifiche?

Vale la pena guardare da una prospettiva più ampia prima di darci delle colpe. Cosa c’è in quella persona che ci fa comportare in modo diverso, più reattivo o compiacente? E’ una questione di “pancia” o, in gergo, di transfert?

Il transfert è un meccanismo mentale per il quale una persona tende a spostare schemi di pensiero ed emozioni sull’altra persona coinvolta nella relazione. Si tratta di un processo di traslazione inconscio, in cui il partner della relazione non comprende da dove originino le sue emozioni, sensazioni e percezioni che coglie in se ma ha una sensazione di estraneità rispetto a ciò che vive abitualmente nel rapporto con gli altri. Il transfert può essere positivo; ovvero si può percepire la stima e l’affetto provato dall’interlocutore e quindi provarlo reciprocamente senza apparente motivo oppure negativo quando “a pelle” o in modo istintivo si provano sentimenti spiacevoli come irritazione, gelosia, invidia o competitività.

In queste relazioni in cui si si sente “straniti”, le interazioni sono ambigue e conflittuali, e si ha la sensazione di “camminare sulle uova” il primo passo è necessario cogliere la presenza di comportamenti dannosi o emozioni minacciose mascherate per ridurre il loro impatto. E’ necessario non rimanere agganciati a ciò che la persona tossica ci trasmette per non appropriarcene. Ciò non significa essere in grado di modificare comportamenti e sentimenti del partner tossico, rimandare processi che egli non potrebbe comprendere e confermare, ma coglierli per riuscire a prenderne le distanze. Saper distinguere ciò che si prova e si pensa da ciò che può essere indotto in mondo inconscio per effetto della forte influenza manipolativa esercitata.

La persona tossica opera diverse manovre per influenzarci e trarre vantaggio dagli altri.

Vediamone alcune:

 

  1. Mostra comportamenti incoerenti con ciò che afferma verbalmente; verbale e non  verbale non coincidono. Ad esempio è pungente, freddo, irritato ma al tempo stesso afferma di non avere problemi con noi e non c’è nulla che non va nel rapporto. Attraverso atteggiamenti velati mostra quel tanto che serve, come un sospiro ansante, un sopracciglio alzato, per farci capire che in realtà ci sono dei non detti. Afferma di essere impegnato nel rapporto con l’intento di renderci felici accampando scuse utili a giustificare le insofferenze che notiamo. Potremmo sentire il bisogno di piacere a questa persona, di fare di tutto per occuparci della sua insoddisfazione. Il disagio percepito però non ha a che fare con la relazione ma è personale ed interiore. In questo caso non dobbiamo sforzarci di compiacerlo e renderlo felice; il suo vissuto è indipendente dalla nostra presenza. E’ più utile prendere le distanze quando l’umore della persona “tossica” è instabile per farvi ritorno quando il suo disagio è rientrato. Non siamo responsabili dei sentimenti altrui e neppure del vissuto che i nostri comportamenti, che riteniamo buoni per noi e coerenti con la nostra persona, suscitano nel partner. Se il nostro comportamento ha inconsapevolmente ferito il partner possiamo parlarne e, se il caso, chiede scusa, ma non si dovrebbe tirare ad indovinare. Il dialogo adulto è alla base delle relazioni sane e funzionali al contrario della ripicche che celano l’incapacità di confrontarsi e di esprimere dissenso o un malessere.
  2. Manipolazione passiva: in una relazione tossica si può avere la sensazione di essere gli unici a contribuire all’andamento della relazione. Si può avvertire di dover fare qualcosa per soddisfare le aspettative o le pretese del partner quando il clima in coppia è “teso”. Si percepisce una sorta di squilibrio di potere che ci porta ad attivarci come se fossimo in debito. Il messaggio inconscio che passa è: “guarda qualche cose ho fatto per te…?!, e tu che fai per me?“. E’ imporrante tenere a mente che aiuti, agevolazioni, sostegno ricevuto sono frutto di una libera scelta e non uno strumento ricattatorio: non dobbiamo nulla a nessuno. Se si sente il dovere di fare qualcosa verso qualcuno evidentemente non si tratta di un piacere o di una libera scelta ma una reazione dettata dal senso di colpa o del dovere.
  3. Proiezione: anziché assumersi la responsabilità dei sentimenti che prova, soprattutto quelli spiacevoli come la rabbia e la tristezza, il partner tossico afferma che siamo noi arrabbiati con lui. Egli ci accusa di essere di cattivo umore, di avere atteggiamenti irritanti nei loro confronti. Questo spostamento del suo vissuto emotivo su di noi può indurci a giustificarci, difenderci. E’ importante fare attenzione a quando ci sentiamo in difetto come farebbe un “bambino con le mani nella marmellata”; se iniziamo a giustificarci significa che inconsapevolmente siamo caduti nel gioco “tio ho beccato…” che egli muove con modalità sottilmente ’“accusatorie”. Non c’è bisogno di dare spiegazioni, difendersi e scusarsi di fronte a false accuse.
  4. Gioco di forza: vi potrà capitare di trovarvi di fronte a scelte out-out. Tra il mantenere la relazione col partner e scegliere se qualcun altro o qualcosa d’altro. “O me o gli amici, o me o lo sport“. Il partner tossico attende che abbiate preso un impegno per poi mettervi un paletto che vi porterà a sentivi obbligati a scegliere di mettere il partner al centro della vostra vita. Le vostre rinunce non saranno mai abbastanza ed il dramma e le rinunce che vi chiederà sempre più frequenti e soffocanti. Non rinunciate alla vostra libertà per una relazione; le vostre relazioni ed i vostri hobby sono un nutrimento per voi e debbono coesistere mentre siete impegnati in un rapporto a due.
  5. Ragione ad ogni costo: altera il racconto degli eventi e loro versione dei fatti è convincente.  Non chiede mai scusa perciò non ha senso discutere ed argomentare per cercare di rendere il partner ragionevole e neppure entrare in “braccio di ferro” per ottenere ragione. Non è capace di accogliere la nostra verità o negoziare. Le uniche opzioni plausibili sono il lasciar correre, soprassedere per evitare discussioni, o lasciare andare quella persona con cui non è possibile avere un dialogo che tenga conto di entrambi.
  6. Svalutazione e mancanza di partecipazione emotiva: non ha la capacità di gioire per i nostri successi. Tende a sminuire le buone notizie ed i progetti insinuando dubbi: “quella promozione è un caso”, “La nuova amica non è sincera”, “sei sicuro che quella scelta sia buona?”. Non bisogna lasciare che sminuisca l’importanza dei nostri traguardi, interessi, o lasciare che il suo pessimismo ci influenzi. La coppia implica supporto e scambio di idee nel rispetto dell’altro. Non è necessario cercare la sua approvazione ed annichilirsi.
  7. Lascia in sospeso la conversazione: di fronte a incomprensioni e conflitti tronca la comunicazione ed evita il chiarimento. Ignora e non risponde al telefono, ai messaggi. Ci lascia in attesa e senza la possibilità di capire cosa sia accaduto. Ci possiamo ritrovare a rimuginare sui fatti per cercare spiegazioni e dubitare sulla tenuta del rapporto. Ci si può sentire in ansia, confusi e increduli. In una relazione sana il partner   che ci vuole bene ci permette il confronto, anche se acceso, si impegna per trovare un chiarimento e mai ci deve mettere “alla porta” ignorandoci per lungo tempo.
  8. E' incongruente: Usa parole sgradevoli con un tono garbato. La conversazione potrebbe sembrare pacata ed innocente ma il tono, il non verbale, rivela una intenzione poco bonaria; l’intento è di muovere una critica o di provocare. Es. “Ho avuto una giornata terribile, sono sicuro che la tua è andata alla grande“ (non hai fatto nulla!… apparentemente ti dico cosa ho fatto ma ti sto criticando). 
  9. Conversazione tangenziale: il partner tossico fa virare la conversazione verso argomenti minimi, dettagli irrilevanti, problemi del passato con l’intento di sviare dall’argomento di cui si sta discutendo, che non vuole affrontare e trova scomodi.
  10. Confusione e spostamento: quando stiamo tentando di affrontare un problema il partner tossico si allontana dal tema della discussione concentrandosi sul modo in cui avviene l’interazione. Si focalizza sul modo più che sui contenuti della discussione. Contesta la scelta delle parole, la grammatica, il tono, i gesti, le reazioni emotive (pianto, gelosia, ansia…). Ci potremmo trovare in difficoltà a stare con il bisogno iniziale di fare chiarezza e con la tentazione di difenderci. In tal modo il conflitto aumenta, gli argomenti si sovrappongono e spostano, ma nessun tema importante viene affrontato nello specifico o risolto.
  11. Esagera ed amplifica: elenca una serie di nostre mancanze amplificandole in modo esagerato usando parole come “sempre”, “non hai mai”. E’ difficile difendersi da questa forma di manipolazione e non c’è modo di vincere.
  12. Estremamente giudicante: è intransigente di fonte ad errori e limiti del partner. Tutte le persone commettono degli sbalzi ma il partner tossico non concede attenuanti. Rimarca i nostri errori, emette sentenze impetuose che possono minare coloro che hanno già una fragile autostima. Nessuno ha il diritto di offendere, sminuire chicchessia tanto meno un partner che rappresenta la persona dalla quale dovremmo ottenere comprensione e conforto. 

 

I tratti sopra esposti sono quelli più caratteristici che si ritrovano nei partner tossici e possono aiutarvi a individuare possibili tentativi di manipolazione. 

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.