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Manipolazione: il senso di colpa

Dr. Sgambati Psicologo Pordenone
Dr. Sgambati Psicologo Pordenone

Da bambini ci è stato insegnato a scusarsi e ci è stato detto che le scuse sono un segno di buona educazione. E’ probabile che in più di un'occasione, durante la nostra infanzia, ci siamo scusati senza essere pienamente consapevoli di ciò che avevamo fatto di male. Di conseguenza, il seme della colpa è cominciato a crescere dentro ognuno di noi.

Tuttavia quando una persona adulta si scusa troppo spesso senza saperne il motivo o semplicemente perché qualcuno è irritato allora è possibile che lo faccia perché si sente in colpa poiché è vittima di una manipolazione emotiva.

Il manipolatore infatti fa leva suoi sensi di colpa con cui le persone sensibili spesso fanno i conti. Il manipolatore si mostra offeso o irritano, offende e incolpa per futili motivi, poiché non non riesce a distinguere tra opinioni e critiche costruttive dalla vere accuse e provocazioni. Tende a reagire in modo difensivo a tutto ciò che percepisce come una minaccia alla sua sicurezza.   

Se da un lato quindi il manipolare reagisce facilmente ad ogni possibile minaccia, anche irreale, mostrandosi irritato dall’altra la vittima facilmente si sente in colpa per situazione in cui non ha in realtà alcuna responsabilità diretta e personale.

Le modalità con cui il manipolatore esercita la propria influenza psicologica sulla vittima, basate sul senso di colpa, sono:

 

  • Reagisce ad argomenti sensibili: ci sono persone che si arrabbiano ogni volta che si affrontano determinati argomenti o “punti sensibili”. Indipendentemente da come li affrontiamo genereranno sempre un'intensa risposta emotiva. Ci sono momenti in cui la cosa più saggia da fare è non toccare certi temi ma a volte è proprio necessario affrontare un certo problema e correremo il rischio di creare qualche disagio o reazione nell’altra persona. In questi casi, dobbiamo essere consapevoli del fatto che non siamo stati noi a provocare la reazione di rabbia ma che è persona a non riuscire ad affrontare certe situazioni che reputa minacciose per se.
  • Ti fa sentire a disagio: il manipolatore usa diverse strategie per creare malessere nella vittima. Ci sono quelli che possono usare modalità indirette come evitarti, smettere di parlarti o risponderti con monosillabi per punirti. Altri possono attaccarti direttamente, sostenendo che li hai fatti sentire male con le tue parole o azioni. Non c'è dubbio che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e sentimenti. E non c'è niente di sbagliato nel non essere d’accordo con quanto esprimi a condizione che l'obiettivo non sia quello di manipolarti per farti sentire una persona cattiva per quanto fai o dici.
  • Rifiuta di risolvere un problema. Alcune persone, quando si sentono ferite, rifiutano di affrontare i problemi. In alcuni casi è conveniente lasciare loro lo spazio di cui hanno bisogno per elaborare l’accaduto ma può anche essere semplicemente una strategia per farti sentire in colpa. In pratica, rifiutandosi di parlare del problema, evitando il dialogo e la ricerca di una soluzione assumono il ruolo di vittima e attribuendoti, ingiustamente, il ruolo di carnefice. Se ti senti il colpa è perché sei caduto nel gioco psicologico. Queste persone richiedono una "resa totale" alle loro condizioni, non si fermano  fino a quando non assumi la piena responsabilità di quello che è successo anche se di fatto non ne hai affatto.
  • Minaccia la fiducia che hai in te stessa/o. A volte, quando una persona si sente sopraffatta, reagisce mettendosi sulla difensiva e attaccando. È una reazione normale. Ma se sei spesso in questa situazione e qualcuno ti attacca per farti sentire colpevole o inferiore è probabile che ci sia un tentativo di manipolazione in atto a tuo discapito. Facendoti sentire male, minando la tua sicurezza e la tua autostima quella persona cerca di ottenere il controllo di te e della situazione.

 

Per offendere qualcuno ci devono essere due persone. Quando qualcuno si sente offeso significa che in quella persona ci sono dei "punti caldi". Possiamo essere responsabili delle nostre parole e dei modi di porci ma non per quello che altri intendono. Dobbiamo sforzarci di trasmettere il nostro messaggio nel miglior modo possibile ma non siamo responsabili di quei "punti sensibili" negli altri e, soprattutto, non siamo obbligati a tacere quando qualcosa ci riguarda direttamente solo perché l'altra persona è molto suscettibile. 

Il problema è più complesso da gestire quando il manipolatore fa parte della cerchia degli affetti più stretti. È difficile cadere nella rete di manipolazione di uno sconosciuto ma sono coinvolti i sentimenti è più facile cadere nel gioco psicologico in modo inconsapevole. L’impulso a scusarsi può essere un segnale di essere caduti nella rete della manipolazione emotiva e la consapevolezza di questo meccanismo sottostante ad una coppia può essere una occasione per la crescita dei due partner o per continuare ad usare com manipolazione e comportamenti infantili sino a logorare la relazione. 

 

Come affrontare questi tentativi di manipolazione?

 

  • Evita di rimuginate. Cosi che oltre alla manipolazione subita tu non debba anche peggiorare le cose. Non solo influenzerà il tuo stato d'animo, ti farà sentire più irritabile, frustrato, arrabbiato, ma è anche più probabile che tu finisca per sviluppare un atteggiamento negativo nei confronti dell'altro. 
  • Chiedi chiarimenti. È utile chiedere chiarimenti sull’accaduto. Puoi dire all'altra persona: "Vedo che sei arrabbiato, puoi spiegarmi perché ti senti così?" Puoi anche chiedere scusa in questo modo: "Mi dispiace che le mie parole abbiano provocato la tua reazione, ma io mi piacerebbe sapere il motivo”.
  • Difendi il tuo diritto di esprimerti. È conveniente che tu prenda la tua parte di responsabilità. Ad esempio, potrebbe essere che il modo di esprimere quella verità non fosse il più appropriato, o che tu abbia generalizzato troppo esprimendo un'idea. Ma per fermare qualsiasi tentativo di manipolazione alla nascita è importante che all'altra persona sia chiaro che hai il diritto di esprimerti per difendere i tuoi bisogni e punti di vista.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.