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La fine di un amore

Dr. Sgambati Psicologo Psicoterapeuta Pordenone
Dr. Sgambati Psicologo Psicoterapeuta Pordenone

Molte persone faticano a riconoscere ed ammettere a se e agli altri di trovarsi all’interno di una relazione insoddisfacente o agli sgoccioli.

Altri invece, seppur consapevoli che il loro rapporto di coppia attraversa una fase critica non riescono a chiamarsene fuori poiché quando tentano di prendere le distanze dal partner vengono sopraffatti dalla sofferenza che caratterizza la rottura di un legame (tipica del processo del lutto). Ciò accade in particolare quando si tratta di chiudere una relazione di lunga data e quando nella relazione vi è un partner dall’attaccamento ansioso-dipendente. Mentre per coloro che hanno uno stile di attaccamento sfuggente-evitante la rottura è caratterizzata da distacco e ritiro emotivo, quello con attaccamento ansioso di fronte ad ogni tentativo di chiusura sperimenta un “effetto di rimbalzo”.

 

Nonostante una persona venga tradita o maltrattata, ed a livello razionale sia chiaro che l’unica scelta saggia sia quella di lasciar andare, a livello emotivo può non essere cosi semplice. Innanzitutto perché chiudere un rapporto è molto doloroso, soprattutto se si tratta di un rapporto durevole e significativo. Oltre ciò, troncare un rapporto comporta un forte stress da separazione nel quale interviene il sistema di attaccamento volto a dissuadere l’individuo dal rimanere da solo. Come reazione alla separazione:

 

  • Si attivano circuiti emotivi che portano il cervello vivere il distacco dalla figura di attaccamento come se si stesse sperimentando un forte dolore fisico. 
  • Intervengono processi mentali (idealizzazione): l’individuo viene travolto da ricordi positivi vissuti assieme al partner e che lo portano a filtrare, e porre sullo sfondo, aspetti spiacevoli legati al partner ed alla relazione intercorsa con esso.

 

In uno studio sull’attaccamento madre-bambino condotto da Myron Hofer della Columbia University è stato riscontrato che quando i piccoli vengono separati dalla madre si verificano tutta una serie di reazioni fisiologiche: i piccoli diventano meno reattivi, rallentano il battito cardiaco e si abbassa il livello dell’ormone della crescita. Successivamente introducendo un sostituto materno artificiale capace di scaldare i piccoli, nutrirli ed accarezzarli, imitando le azioni della madre, i sintomi da stress da separazione migliorano ad ogni intervento; tuttavia solo il ricongiungimento con la madre determina un miglioramento globale di tutti i sintomi.

Similmente, quando un adulto tronca una relazione, il sistema di attaccamento si attiva in modo frenetico per cui non riusciamo a pensare ad altro che al partner ed al nostro bisogno di ricongiungimento ad esso malgrado la capacità di riconoscere che la relazione è irrimediabilmente compromessa o senza speranza. Alla percezione della fine di un rapporto quindi manifestiamo ansia da separazione e segnali di protesta come la rabbia che hanno la funzione di ripristinare il legame perduto col partner, al di la della qualità della relazione avuta.

Per placare, temporaneamente, il disagio andiamo alla ricerca di segnali di contatto e continuità col partner che fungano da conforto e consolazione col tentativo di rendere meno doloroso il distacco (cercare di incontrare lui/lei, inviare messaggi o altre forme di riconciliazione) ma che il più delle volte ci riportano all'interno del rapporto dal quale cercavamo di prendere le distanze. Si allungano in tal modo i tempi del processo di distacco col rischio, in casi limite, di rimanere incastrati per anni in una relazione tossica.

Ciò è maggiormente valido per i soggetti ansiosi che concepiscono il partner come la propria base sicura, una presenza rassicurante, dalla quale è difficile staccarsi; superare il legame di attaccamento negativo può richiedere tempi molto lunghi soprattutto quando la relazione si chiude non per propria scelta ma per volere dell'altro.

Per superare lo sconvolgimento legato all’attivazione del sistema di attaccamento, e disattivarlo, si possono attivare alcune strategie che aiutano a superare l’esperienza dolorosa della fine di un rapporto sentimentale.

 

  1. Fate un’ analisi onesta della relazione mettendo per iscritto i motivi che vi hanno indotto a voler chiudere. Chiedetevi se il partner vi ha trattati con ogni riguardo o come nemico. Nel secondo caso è tempo di dire addio;
  2. Costruitevi una rete di supporto prima: apritevi con amici e familiari spiegando com’è veramente la vostra vita di coppia. Riallacciate vecchie amicizie che avete trascurato mentre eravate in coppia e date ai vostri amici la possibilità di aiutarvi quando prenderete ed agirete la decisione di chiudere.
  3. Individuare un luogo comodo, accogliente in cui soggiornare le prime sere: uno spazio nuovo esente da ricordi legati alla relazione;
  4. Trovate un modo alternativo per soddisfare il vostro bisogno di attaccamento: cercate il sostegno delle persone a voi più care (genitori, amici, fratelli) per controllare l’impulso a rimbalzare. Quanto più riuscirete a rallentare il sistema di attaccamento al partner, dirottandolo sulle persone che vi vogliono bene, tantomeno dolorosa sarà la separazione;
  5. Distraetevi: dedicandovi ad attività che vi piacciono (sport ed hobby) per evitare di rimuginare sulla relazione;
  6. Non negate la sofferenza che provate: essa è reale anche se tutti vi dicono di dimenticare. Siate indulgenti con voi stessi e trovate il modo di coccolare corpo e anima.
  7. Ritornate alla realtà: quando il sistema di attaccamento si attiva per riportarvi nella relazione negativa che avevate le percezioni sono distorte. I ricordi positivi cercheranno di insinuarsi nella vostra mente: usate la lista al punto 1 per ricordarvi come realmente andavano le cose. 
  8. Datevi tempo: anche se avrete nostalgia dell’ex e avrete la tentazione di idealizzarlo, la realtà delle cose piano piano si farà strada dentro di voi. Convincetevi che, per quanto la sofferenza sia grande in questo momento, prima o poi passerà.

 

Questo cammino di disattivazione è necessario se si vuole uscire da una relazione anziché continuare a cambiare continuamente idea (effetto rimbalzo) e ritrovarvi in un rapporto esaurito, sterile, basato sul ricordo di emozioni ed esperienze passate.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.