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Depressione: il ruolo della colpa e della vergogna

Si potrebbe affermare che per l'essere umano il senso di colpa abbia un ruolo istruttivo mentre la vergogna ne abbia uno distruttivo. Il primo ci segnala disagio quando facciamo qualcosa di male, soprattutto quando arreca danno a qualcuno. La colpa di ci insegna ad evitare di commettere nuovamente lo stesso errore, ci invita a fare ammenda quando agiamo in modo sconsiderato. Diversamente la vergogna è un po 'più insidiosa. Ci invita a stare male non tanto per ciò che facciamo ma per quello che siamo. In questo modo ci fa dubitare della nostra essenza in quanto persona perciò ci fa stare male senza esserci d'aiuto poiché non possiamo modificare ciò che siamo ma solo i nostri comportamenti. 

Le persone depresse sperimentano frequentemente questi due tipi di sentimenti complessi: senso di colpa e vergogna affiggono i depressi falsando l’idea che hanno di se.

La depressione si caratterizza per la presenza nella persona che ne soffre di distorsioni cognitive, di errate valutazione al negativo di se stessa. Si può affermare che la depressione si fondi sulle bugie, alterazioni percettive della realtà.

Ci induce a sentici male per qualcosa che avremmo fatto di male ma di cui non esistono prove a sostegno. La depressione instilla il sentimento della vergogna per ciò che siamo anche quando non vi è nulla di cui dovremmo vergognarci.

La depressione con le sue menzogne infligge sentimenti spiacevoli, senso di colpa e vergogna immeritati. Con un bagaglio scomodo di sentimenti negativi è più facile cadere in preda di distorsioni cognitive, inquadrare se stessi, gli altri ed il mondo in modo sfalsato. 

Questi pensieri errati rafforzano i sentimenti su cui la depressione si basa. Spesso questo si trasforma in una reazione a catena in cui i pensieri e i sentimenti si nutrono a vicenda per creare una spirale tutt'altro che salutare che si auto-rinforza esasperando la depressione: inoltre pensieri e sentimenti negativi modificano l’assetto biologico deprimendo le funzioni psichiche ovvero la quantità di neuro-trasmettitori ed ormoni essenziali per l’efficienza mentale (leggi il ciclo della depressione).

 

IL SENSO DI COLPA:

Il senso di colpa depressivo si manifesta attraverso un dialogo interiore, o self-talk, del tipo “dovrei … non dovrei” (leggi le voci nella testa) che crea dubbi ed insicurezze. Un pensiero cronico sul fatto che si sarebbe dovuto agire in modo diverso, forse si o forse no. Tali distorsioni si trasformano nella convinzione di essere incapaci a fare buone scelte.

Il senso di colpa depressivo inoltre fa sentire la persona responsabile per cose che non ha causato. Ovvero creare una falsa rilettura di eventi già accaduti. Ciò porta a il depresso a guardare indietro nel tempo a situazioni passate ed attribuirsi la colpa ciò quanto avvenuto di negativo o di quando non andato secondo i piani. Ovviamente questa assunzione di colpa è illegittima.

Il senso di colpa può riguardare anche la cura di se e per i propri bisogni. Tutti le persone ricoprono nella vita più ruoli: partner, genitore, figlio ed hanno delle responsabilità lavoratore e domestiche. La depressione e la distorsione cognitiva possono indurre a sentimenti di colpa per i propri bisogni e dunque a trascurarli. Il senso di colpa nei confronti di ciò di cui si ha bisogno per stare meglio comporta nel depresso l'impossibilità a di dire di no quando dovrebbe o trascurare i suoi segni di stanchezza, il suo bisogno di fare cose nutrienti solo per se stesso.

 

IL SENSO DI VERGOGNA:

La vergogna è il maggior indicatore dell’autosvalutazione, della percezione negativa che si ha di se. È il modo in cui la depressione vuol convincere il depresso di "essere una persona cattiva”. I pensieri ed e i sentimenti comuni che possono perpetuare la vergogna nelle persone depresse sono il “non essere abbastanza”, il “non andare bene rispetto agli altri”. La vergogna depressiva si fonda su un atteggiamento ingiustamente iper-critico. Anche se non vi è una solida ragione per sentirsi inferiori, per sminuirsi e giudicarsi negativamente la vergogna trova il modo per annichilire la persona trovando elementi per avvallarne il disvalore.

Le persone depresse sono più inclini ad accettare i giudizi negativi degli altri. Nello stato di alterata lucidità mentale il depresso rischia di accettare anche giudizi negati elargiti da altri come verità. Comunemente invece quando si riceve una critica di tende a rifiutarla a priori o a proiettare i difetti sugli altri poiché riconoscerli ed accettabili è doloroso. Il depresso invece accoglie indiscriminatamente tutte le critiche che gli vengono mosse, specie le gratuite, e percepisce critiche verso se anche dove non gliene vengono fatte.  Accettare le critiche dagli altri è più facile quando ci sentiamo già  sconfitti dalla depressione.

La vergogna lavora per convincere il depresso che i suoi normali tratti di personalità e le sue idiosincrasie,  le sue antipatie e ciò che non gradisce, siano anomalie e difetti di se stesso anziché tratti che lo definiscono. 

 

COMBATTERE IL SENSO DI COLPA E LA VERGOGNA

Questo assetto mentale oscuro, questo pessimismo e negativismo non è necessariamente permanente. E’ possibile superare le distorsioni cognitive che causano ingiustificati sentimenti di colpa e vergogna. Ciò richiede un lavoro mentale chiamato ristrutturazione cognitiva; si tratta di modificare quei processi di pensiero e valutazione che sostengono lo stato depressivo per giungere ad una visione più accurata e corretta di se stessi.

Talvolta il lavoro psicologico, sopratutto  nel caso di depressioni importanti o croniche, deve essere sostenuto anche farmacologicamente per permettere alla persona depressa di avere un pò di energia e lucidità mentale per sostenere il lavoro psicoterapeutico di analisi e rafforzamento della sua struttura dell'Io.

La psicoterapia agisce su 3 fattori: i pensieri, i sentimenti ed comportamenti che attivano e sostengono la depressione.

Una volta che si iniziano a riconoscere i pensieri tossici, i sentimenti che suscitano e come influenzano il comportamento diventa più facile modificarli. Ad esempio: ”Non sono abbastanza bravo" può essere sostituito con pensieri più realistici come "Ho qualità buone e cattive proprio come tutti gli altri”.

Ecco alcuni suggerimenti per disinnescare i sentimenti di colpa e vergogna:

 

1. Non lasciare che ti zittiscano: una delle cose che perpetua la colpa e la vergogna è il silenzio. Si nutrono di silenzio, dove possono manipolare i tuoi pensieri senza interruzioni. Parla dei tuoi sentimenti di colpa, vergogna e depressione con qualcuno di cui ti fidi. Uno psicoterapeuta è una persona di cui ti puoi fidare e con la quale puoi discutere apertamente di questi temi e le tue confidenze rimarranno riservate.

 

2. Sottoponi i tuoi pensieri ad un test di realtà: gli scienziati formulano un'ipotesi e poi testano oggettivamente una teoria per provare se funziona ma nella nostra mente invece tendiamo a saltare ad errate e frettolose conclusioni. Soprattutto quando si è depressi. Se ti senti in colpa per qualcosa, questo è un motivo in più per sottoporre il pensiero che genera tale sentimento  ad un esame di realtà. Metti in discussione le convinzioni su di te chiedendoti se si sono altre possibile spiegazioni o possibilità? Ci sono prove a sostegno della tua teoria? Vai a caccia anche delle prove a disconferma. Chiedi a qualcuno di cui ti fidi se i tuoi pensieri e le tue conclusioni hanno senso o se sono troppo di parte. E’ difficile essere oggettivi quando si è in preda alle emozioni.

 

3. Sii buono con te stesso/a: sfida te stesso a cogliere discorsi negativi (che si traducono facilmente in senso di colpa e vergogna). Quando ti accorgi di farlo sostituisci quei pensieri con una versione più obiettiva e meno parziale. Prova a contrastare i pensieri negativi  usando un mantra del tipo: "Onoro le parti migliori di me stesso".

 

Il senso di colpa e la vergogna sono emozioni perfettamente normali ma questo non significa che si debbano provare costantemente. Il senso di colpa è utile quando ti discosti dai tuoi valori e ti riporta a rispettarli. Ti permette di monitorare il tuo agire e segnalati quando ti stai tradendo, non rispettando. La vergogna invece non è mai utile. E’ un sentimento infantile. Il modo migliore per contrastare la vergogna è affrontare i fattori sottostanti che ti fanno percepire come vere le svalutazioni che dai a te stesso. 

Quando inizierai a riconosce e distinguere il senso di colpa e la vergogna otterrai potrai ottenere una diminuzione dei sintomi depressivi. Spesso i nostri pensieri e sentimenti possono alterare la nostra salute fisica. Il senso di colpa e la vergogna sono fardelli pesanti. Possono portare ulteriore stanchezza, problemi di sonno e pianto e possono persino influire sulle abitudini alimentari e sul desiderio sessuale. Nessuno merita di essere rimanere impantanato nel senso di colpa e nella vergogna. Quando irrisolte queste cose possono diventare modi di vivere profondamente radicati. Più a lungo si rimane soggiogati dal senso di colpa e della vergogna più influenza avranno sui nostri aspetti della personalità e sulle relazioni con gli altri. Si può trovare pace dal senso di colpa e dalla vergogna con un po di auto-riflessione ed auto-compassione. 

Forse la tua storia di vita ti ha indotto ad essere una persona con tendenze depressive, potrebbero esserci anche delle concause genetiche o familiari che, a fronte di un evento stressante, ha slatentizzato uno stato depressivo sommerso. Oltre a ciò paradossalmente potrebbe esserci qualche vantaggio secondario nel mantenere uno stato depressivo piuttosto che guarire.

E' utile affrontare un lavoro psicologico per capire cosa c'è dietro alla tua depressione, quali eventi della vita ti hanno portato a sviluppare tale struttura di personalità (leggi cosa si nasconde dietro alla depressione) e sopratutto come fare emergere le risorse che possiedi per rafforzare la tua struttura intra psichica e far si che tu possa stare finalmente bene.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.