Il copione relazionale del tradimento

Il copione relazionale del tradimento
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 02/10/2025
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In ambito psicologico, osservare un partner che ripete sistematicamente lo stesso schema relazionale - tradimento, scoperta, distruzione del legame e sostituzione - significa confrontarsi con un copione inconscio, una struttura profonda che guida il comportamento affettivo aldilà della volontà consapevole. Questo tipo di dinamica, apparentemente autodistruttive e dolorosa, non è frutto del caso né di semplice superficialità: il riflesso di una storia emotiva irrisolta, che si ripete come un rituale drammatico in ogni relazione attraversata. Eric Berne, fondatore dell'analisi transazionale, definiva il copione come un piano di vita inconscio, scritto nell'infanzia e recitato nell'età adulta, spesso con esiti prevedibili e dolorosi.il copione relazionali di chi tradisce poi distrugge il legame può essere letto come una forma di auto-sabotaggio affettivo, dove l'intimità viene vissuta come minaccia, e la rottura come liberazione. Il tradimento non è solo un atto contro l'altro, ma una fuga da se stessi, dalla vulnerabilità, dal rischio di essere davvero visti.

Dal punto di vista psicodinamico, questo schema può fondare le radici in esperienze precoci di attaccamento instabile, di rifiuto, di abbandono di svalutazione. Il soggetto può avere interiorizzato l'idea che l'amore sia pericoloso, che la fiducia porti inevitabilmente alla perdita, e che l'unico modo per mantenere il controllo sia quello di anticipare il dolore, distruggendo il legame prima che sia lui a essere distrutto. In questo senso, il tradimento diventa una strategia difensiva, una modalità per evitare l'intimità profonda e che per confermare una credenza inconscia: "le relazioni finiscono sempre, tanto vale farle finire io".

La scoperta del tradimento, spesso vissuta come inevitabile, fa parte del copione stesso. È come se il partner cercasse inconsciamente di essere smascherato, di provocare una rottura che confermi la sua visione del mondo: l'amore instabile, l'altro è deludente, la relazione è destinata a fallire. La sostituzione immediata del partner, infine, serve a evitare il vuoto, a riempire lo spazio lasciato dalla perdita, ma senza elaborarla. È una forma di anestesia affettiva, che impedisce la riflessione e perpetua al ciclo.

Dal punto di vista clinico, questo tipo di copione può essere affrontato solo attraverso un lavoro terapeutico profondo, che aiuti il soggetto a riconoscere le proprie paure, a rielaborare le esperienze originarie e a costruire una nuova narrazione di sé. Il cambiamento non avviene attraverso la semplice volontà, ma attraverso la consapevolezza, l'elaborazione emotiva e la possibilità di sperimentare relazioni diverse, basate sulla reciprocità e sulla fiducia.

Per chi si trova accanto a un partner con questo copione, la sfida è duplice: da un lato, proteggere se stessi dalla spirale del dolore; dall'altro, evitare di cadere nel ruolo di salvatore o vittima designata. È fondamentale riconoscere che il comportamento dell'altro non è un attacco personale, ma l'espressione di una ferita profonda. Tuttavia, comprendere non significa giustificare: ogni relazione sana si fonda sul responsabilità condivisa, e nessun copione può essere cambiato se non viene prima riconosciuto.

Come scrive Victor Frankl, psichiatra e fondatore logoterapia: "tra stimolo e risposta c'è uno spazio. In quello spazio risiede la nostra libertà e il nostro potere di scegliere la nostra risposta. Nella nostra risposta risiede la nostra crescita e libertà".

Rompere il copione significa interrompere la ripetizione, scegliere la consapevolezza al posto dell'automatismo, e aprirsi alla possibilità di un amore che non sia fuga, ma incontro.


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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