FESTA: 5 Strategie per una Comunicazione Efficace e Non Violenta

FESTA: 5 Strategie per una Comunicazione Efficace e Non Violenta
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 12/10/2025
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In ogni relazione significativa - che sia di coppia, tra amici, colleghi o familiari - la qualità della comunicazione determina la qualità del legame. Quando le parole diventano strumenti di connessione e non di difesa, il dialogo si trasforma in uno spazio sicuro dove è possibile comprendersi, negoziare e crescere insieme.

Il modello "FESTA" offre una guida semplice e potente per costruire conversazioni autentiche, rispettose e trasformative. L'acronimo racchiude cinque passaggi fondamentali:

F-atti.

E-spressione delle emozioni.

S-oluzione proposta.

T-erreno di accordo.

A-zione condivisa.

 

Vediamo nel dettaglio:

F - fatti (osservare senza giudicare): il primo passo è descrivere ciò che è accaduto in modo neutro, cioè senza interpretazioni o accuse. Questo significa distinguere i comportamenti osservabili dall'etichette emotive. Dire "sei egoista" è un giudizio; dire "ieri non ha risposto il mio messaggio" è un fatto. Questa distinzione è cruciale, perché riduce la reattività dell'altro e apre lo spazio per un confronto costruttivo. Infatti, l'assenza di giudizio proiettato sull'altro permette a quest'ultimo, con ampia probabilità, di non mettere in atto meccanismi difensivi.

E - Espressione delle emozioni: una volta chiarito il fatto, è importante esprimere come ci si è sentiti. Le emozioni sono nel cuore la comunicazione autentica. Dire "mi sono sentito ignorato e triste" è molto diverso da "mi hai fatto arrabbiare". Parlare in prima persona, senza accusare, permette all'altro di entrare nel nostro mondo emotivo senza sentirsi attaccato. È un gesto di vulnerabilità che favorisce l'empatia. Inoltre nessuno è in grado di farci sentire in un dato modo; le nostre emozioni sono una nostra risposta a ciò che è all'esterno di noi e non sono dettate in alcun modo dall'altro.

S - Soluzione proposta: dopo aver espresso ciò che si è vissuto, è utile proporre una possibile ovvia uscita. Non si tratta di imporre, ma di offrire un'alternativa concreta. "Mi piacerebbe che, quando siamo in disaccordo, ci prendessimo 10 minuti per parlarne senza interromperci" è una proposta chiara e realistica. La soluzione proposta deve essere specifica, fattibile e orientata al miglioramento della relazione.

T - Terreno di accordo: questo passaggio è spesso trascurato, ma è fondamentale. Significa chiedere all'altro se è disposto a collaborare, se vede la proposta come praticabile, se ha un'alternativa. È il momento della negoziazione, dove si cerca un punto di incontro. Il terreno d'accordo non è sempre immediato, ma è ciò che trasforma il dialogo in una costruzione condivisa.

A - Azione condivisa: infine, si definisce insieme un'azione concreta da mettere in pratica. Può essere una nuova abitudine, un nuovo gesto di riparazione, impegno reciproco. L'azione è ciò che dà corpo al cambiamento e trasforma le parole in esperienza. Quando entrambi i partner si sentono coinvolti nella soluzione, la relazione si rafforza e il conflitto diventa occasione di crescita.

Il modello FESTA non è solo una tecnica comunicativa: un invito a portare con consapevolezza, responsabilità e rispetto nelle relazioni. Ci ricorda che parlare non è solo dire, ma anche ascoltare, accogliere, costruire.

In un mondo dove il dialogo è spesso interrotto da giudizi, reazioni impulsive, silenzi punitivi, FESTA è un ritorno all'essenziale: i fatti, le emozioni, le proposte, gli accordi, le azioni. È una celebrazione della comunicazione come spazio di incontro, non riscontro.

Perché ogni relazione sana è, in fondo, una festa ben riuscita: dove ognuno porta qualcosa di sé, e insieme si crea qualcosa di nuovo.

 


 


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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