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Migliorare l’Autostima: Un Percorso di Riconnessione con Sé Stessi

Migliorare l’Autostima: Un Percorso di Riconnessione con Sé Stessi
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 02/10/2025
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Molte persone si rivolgono alla psicoterapia spinte da un senso di insoddisfazione profonda, spesso difficile da definire, ma che trova radici comuni in una bassa autostima. L’immagine che si ha di sé, il modo in cui ci si percepisce e ci si valuta, condiziona in modo significativo il benessere psicologico, le relazioni interpersonali e la capacità di affrontare le sfide della vita. Per questo, migliorare l’autostima non è solo un obiettivo terapeutico, ma un processo di riconnessione con la propria autenticità e con le risorse interiori spesso dimenticate o svalutate.

 

La disistima è alla base di numerose problematiche psicologiche, sia intrapsichiche che relazionali. A livello individuale, una scarsa fiducia in sé stessi limita la capacità di auto-sostenersi nei momenti di difficoltà, ostacola la realizzazione personale e professionale, e riduce la resilienza di fronte agli imprevisti. Il senso di autoefficacia – ovvero la convinzione di poter affrontare con successo le situazioni – viene compromesso, generando vissuti di ansia, insicurezza e, nei casi più intensi, sintomi depressivi.

 

Anche il rapporto con il proprio corpo e con l’immagine corporea risente fortemente del livello di autostima. Le forme, le dimensioni, l’aspetto esteriore diventano oggetto di giudizio interno, spesso severo e distorto, che alimenta insoddisfazione e senso di inadeguatezza. Questo può condurre a comportamenti di evitamento, isolamento sociale, o a una costante ricerca di approvazione esterna, che non riesce mai a colmare il vuoto interno.

 

Dal punto di vista neuropsicologico, studi di mappatura cerebrale hanno evidenziato che le persone con un’autostima elevata sono più capaci di elaborare il dolore emotivo, di superare esperienze di rifiuto e fallimento, e di mantenere una maggiore stabilità emotiva. In situazioni di stress, il rilascio di cortisolo – l’ormone dello stress – risulta più contenuto e la sua emivita più breve, segno di una migliore capacità di autoregolazione. Questo si traduce in una minore vulnerabilità agli attacchi di ansia e panico, e in una maggiore prontezza nell’adattarsi ai cambiamenti ambientali.

 

Sul piano relazionale, la bassa autostima incide profondamente sulla qualità e quantità dei legami affettivi e sociali. Chi non ha fiducia in sé tende a mostrarsi poco assertivo, a evitare il confronto, a nascondere ciò che pensa, sente o desidera, soprattutto nelle relazioni più intime. La paura del giudizio, della critica o del rifiuto porta a un atteggiamento difensivo, spesso goffo e impacciato, che finisce per confermare la convinzione di non essere all’altezza. Questo circolo vizioso alimenta l’insicurezza e ostacola la spontaneità, rendendo difficile lasciarsi andare anche con persone fidate.

 

In terapia, il lavoro sull’autostima implica un processo graduale di riscoperta del sé. Si tratta di aiutare la persona a riconoscere le proprie risorse, a ristrutturare le credenze disfunzionali su di sé, a sviluppare un dialogo interno più compassionevole e realistico. Attraverso l’esplorazione delle esperienze passate, l’analisi delle dinamiche relazionali e l’allenamento all’assertività, è possibile costruire una base solida di fiducia personale.

 

Esercizi Pratici per Potenziare l’Autostima

 

1. Diario delle Qualità Personali: Ogni sera, scrivi tre qualità che ti riconosci e un episodio della giornata in cui le hai messe in pratica. Questo esercizio aiuta a spostare l’attenzione dai difetti percepiti alle risorse reali.

2. Lettera a Sé Stessi: Scrivi una lettera come se fossi il tuo migliore amico. Usa un tono gentile, incoraggiante, e riconosci i tuoi sforzi, le tue difficoltà e i tuoi successi. Rileggila nei momenti di insicurezza.

3. Allenamento all’Assertività: Individua una situazione in cui tendi a reprimere ciò che pensi o senti. Prepara una frase assertiva da usare (es. "Preferirei fare in un altro modo" o "mi sento a disagio quando…"). Prova a esprimerla in modo calmo e diretto.

4. Visualizzazione guidata: immagina te stesso in una situazione difficile, ma affrontata con sicurezza e calma. Visualizza ogni dettaglio: postura, tono di voce, emozioni. Ripeti questa visualizzazione ogni giorno per rafforzare il senso di auto efficacia.

5. Sfida al pensiero critico: quando ti accorgi di un pensiero svalutante (esempio. "Non sono capace"), scrivilo e chiediti: quali prove o che sia vero? Quali prove o che non lo sia? Cosa di un amico che pensa questo di sé?

Migliorare l'autostima non significa diventare perfetti, ma imparare a sentirsi sufficientemente validi, capaci ed degni di essere amati. È un percorso che richiede tempo, pazienza e cura, ma che può trasformare profondamente il modo in cui si vive, si sceglie e si ama.


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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