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Ipnosi e Stress

Sono innumerevoli gli studi scientifici che comprovano l'efficacia dell'ipnosi nei disturbi correlati con ansia e stress.

Senza stress non c’è vita. Con questo si intende che una certa dose di stress è essenziale alla vita stessa: ci deve essere una giusta tensione affinché l'organismo possa funzionare al meglio.

Pensiamo per esempio al caso in cui uno studente deve affrontare un esame: in mancanza di un'adeguata attivazione psicologica, l'efficacia delle sue facoltà cognitive sarà sminuita; al contrario con una iperattivazione psicologica e possibile nervosismo la possibilità di errori aumenterà. La performance ottimale è pertanto assicurata dalla giusta dose di attivazione del sistema. Questo significa che la quantità di stress di cui ogni essere ha bisogno per funzionare al meglio, per essere cioè performante, è soggettiva. L'eustress è propriamente la quantia di stress di cui un organismo ha bisogno per dare risposte di stress efficaci agli stimoli è uno stress positivo. Il distress rappresenta invece una eccessiva attivazione (arousal) del sistema che genera reazioni inefficaci, improprie dell'organismo: è pertanto indice di stress negativo.

Verkes e Dodson illustrarono sotto forma di una curva il rapporto tra l’intensità della reazione di stress e l'adattamento dell'individuo.

Tra i due estremi (niente stress/troppo stress) esiste un livello ottimale di funzionamento, dove la performance è eccellente. Tale livello ottimale è soggettivo in quanto varia a seconda dei bisogni dell'individuo e delle sue reazioni agli stimoli (stressor).

Gli effetti delle reazioni di stress dell'organismo sono correlate con l'attivazione del Sistema Nervoso Autonomo. Questi è costituito da sistema simpatico, parasimpatico ed enterico. Il sistema nervoso enterico agisce sulla muscolatura liscia, i vasi sanguigni e l'attività secretoria attraverso i motoneuroni

enterici.

È il sistema nervoso simpatico in particolare ad essere attivato nelle tipiche reazioni di stress: fight or flight, cioè di attacco o fuga. Esso regola le principali funzioni viscerali del nostro corpo (pressione arteriosa, circolazione, digestione, temperatura corporea...), cosicché in caso di forte stress sono queste funzioni in primis ad essere sregolate. In caso di stress prolungato si verifica un aumento dei livelli dei principali ormoni dello stress, le catecolamine e i glucocorticoidi, con conseguente apparizione di sintomi di ordine vario: fisici, cognitivi, emozionali e comportamentali.

Se il sistema simpatico è deputato all'azione ed è quindi attivato in tutte le reazioni di stress, il sistema parasimpatico interviene invece per riportare rallentamento, riposo e omeostasi nell'organismo. Se desideriamo dormire, per esempio, occorre che l'attivazione del sistema simpatico deceleri e che il sistema parasimpatico prenda il sopravvento. Di fatti, l'attivazione del parasimpatico comporta la diminuzione dell'attività fisiologica dell'organismo per predisporre il riposo, il recupero di energie attraverso il rallentamento di tutte le sue funzioni. La sua attivazione determina anche la produzione di ormoni detti «calmanti e equilibranti» come le endorfine.

Ed è proprio in questo contesto che l'ipnosi può giocare un ruolo altamente curativo, equilibrante, rigenerativo, schierandosi decisamente a favore del sistema parasimpatico. Infatti l'ipnosi contribuisce non solo al mantenimento dell'equilibrio omeostatico dell'organismo, ma nei quadri di stress acuto e/o prolungato facilita 'abbassamento dei livelli di stress potenziando l'intervento del parasimpatico e depotenziando l'arousal del simpatico. L'intervento ipnotico rallenta la tensione muscolare e psichica dell'organismo, agendo sui muscoli, sulle emozioni e sui pensieri. In casi di stress prolungato che sfociano in sindrome da burn-out, per esempio, il soggetto, in stato di ipnosi o autoipnosi, è accompagnato a rivisitare la situazione e a confrontarsi con gli stressor, a attuare operazioni di ristrutturazione dell'accaduto (recradrage), a potenziare le proprie capacità di dare risposte efficaci, ad affermarsi assertivamente imparando a dire di no in quelle situazioni in cui rischia di subire passivamente pressioni ambientali invalidanti.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.