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Il dolore dell’abbandono

Dott. Maurizio Sgambati Psicologo Psicoterapeuta Pordenone
Dott. Maurizio Sgambati Psicologo Psicoterapeuta Pordenone

Essere lasciati, venire rifiutati o disapprovati da qualcuno, soprattutto se significativo per noi o che amiamo, è molto doloroso. Le emozioni che si possono provare, anche in modo alternato, sono tristezza e rabbia. Questi sentimenti si sentono ancor più violentemente quando l’abbandono ed il rifiuto avviene in maniera del tutto improvvisa e senza ottenere spiegazioni. Si ha dunque la sensazione di essere una persona di poco conto e ci lascia increduli il fatto che una persona a cui vogliamo bene e a cui abbiamo dato la nostra fiducia possa trattare i nostri sentimenti con estrema leggerezza. Essere lasciati in modo brutale produce una profonda ferita nell’anima e spesso porta a metterci in discussione; possiamo iniziare a pensare di non valere niente per il modo in cui siamo stati trattati, di non essere amabili e rispettabili abbastanza. 

Se hai sperimentato una di queste situazioni traumatiche certamente potrai riconosce come l’abbandono, il rifiuto o il discredito che hai subito possa aver cambiato il tuo modo di relazionarti e di interagire con gli altri. Probabilmente anche tu sarai, almeno temporaneamente, diventato/a più diffidente e chiuso per paura di soffrire nuovamente. 

Sentirsi rifiutati e abbandonati, ovvero non amati, ci porta a provare un dolore che si manifesta non solo a livello psicologico ed emotivo ma anche fisico e spirituale. Ad ogni modo tutto queste manifestazioni di dolore hanno in comune il fatto l'abbandono coincide con il sentire il vuoto sia quello lasciato nella nostra vita sia dentro la nostra anima. 

 

Come affrontare la sensazione devastante di vuoto che la persona del tuo cuore ha lasciato? Come curare il dolore della perdita improvvisa in modo pro-attivo?

Alcune persone scelgono di negare le emozioni negative buttandosi a capofitto su altre attività, come il lavoro o lo sport, o iniziando una nuova relazione. 

Questa ferita se non viene elaborata difficilmente si sanerà da sola; tenderà a livello inconscio a condizionare il nostro modo di relazionarci con gli altri in futuro. Quando sperimentiamo una grave forma di abbandono o di trascuratezza, soprattutto in giovane età, lo shock di quell'esperienza tende a rimanere con noi per il resto della nostra vita sotto forma di convinzioni errate e limitanti:

 

  • Non sono amabile perciò verrò rifiutato e abbandonato nuovamente;
  • C’è qualcosa che non va in me, devo cambiare per essere accettabile;
  • Non vado bene perciò è meglio che stia solo;
  • E’ meglio che non mi leghi a nessuno perché non ne vale la pena;
  • Sono destinato alla solitudine perché sono una pessima persona.

 

Di seguito alcune considerazioni che potranno aiutarti a fronteggiare il dolore dell’abbandono, del rifiuto e la sensazione di essere una persona indesiderata:

 

  1. Deficit d’amore: tieni conto che viviamo in un’epoca individualista in cui le persone sono auto-centrate e fanno fatica a comunicare in modo chiaro, onesto ed empatico a qualcuno la decisione di voler rompere una relazione. Le relazioni sono instabili e superficiali sia in famiglia, in amicizia che in amore. Ciò significa che a volte si viene lasciati brutalmente non per colpa nostra e per il fatto che siamo noi a non andare bene ma per una grande e generale difficoltà a costruire rapporti basati su di una comunicazione schietta ed empatia. E’ più facile lasciare senza dare spiegazioni. Siamo sempre più vittime dell’effetto Ghosting (leggi qui) ovvero ci ritroviamo soli, abbandonati, dimenticarti ed ingannati a causa della superficialità con cui le persone di relazionano. E’ la società del “vengo prima io” in cui manca l’attenzione all’altro, la capacità di stare in un rapporto in modo profondo, intimo e rispettoso dei vissuti altrui. Di conseguenza le persone vogliono amare ma solo per ricevere amore per se stesse ed allo stesso tempo sabotano in modo più o meno diretto i rapporti che costruiscono con le altre persone. Comprendere questo può aiutarti a riconoscere che non sei tu il problema.
  2. Non fare la vittima delle circostanze: più stai nel dolore e fai la vittima più ti allei col tuo dolore col rischio di rimanere bloccato in una spirale negativa di tristezza e risentimento. Non usare l’abbandono, il rifiuto ed i maltrattamenti per farti ancora più male di quello che hai subito. Il  dolore per ciò che è accaduto, per la persona che hai perso, va sperimentato ma il rimuginio continuo e persistente per mesi è malsano e autodistruttivo. Accettare ciò che è accaduto è vitale per il processo di crescita e trasformazione interiore, senza autocommiserazione.
  3. Riempi tu il tuo vuoto: non hai necessariamente bisogno di una relazione affettiva per colmare il vuoto che stai sentendo dento di te. Purtroppo molte persone pensano di dover trovare un nuovo partner per sentirsi bene, complete, intere ed amate. Si tratta di una credenza ma in realtà un partner può solo offrire un sostegno ma non colmare il tuo vuoto interiore: solo tu puoi. Può fare questo riattivando il tuo bambino interiore, il bambino che sei stato e che ha sperimentato l’abbandono emotivo o fisico (Scopri come: qui). Se sei in difficoltà può chiedere un aiuto professionale. Di fronte invece ad un dolore inedito adulto dovuto ad un divorzio, una separazione o un lutto ricorda che sarà l'amore che hai per te ad aiutarti a superare questo trauma.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.