Ci sono situazioni in cui scelte di cuore e scelte razionali sono contrapposte e ci sentiamo indecisi sul da farsi (leggi qui).
Le nostre decisioni sono dettate dalle emozioni ma spesso ciò che sentiamo essere il nostro bene è frenato dalla ragione. La mente ci aiuta a valutare accuratamente ogni mossa per proteggerci da conseguenze pericolose. A volte può essere davvero difficile sceglie tra rischio e certezze, desideri e doveri. E’ la confusione a segnalarci che ci troviamo in una situazione di Impasse ovvero di conflitto interno tra aspetti contrapposti.
Si può avere come la sensazione di impazzire nel non riuscire a decidere o trovare una soluzione tra bisogni e necessità differenti.
Per conflitto interiore si intende quell’esperienza in cui si hanno credenze psicologiche, desideri, impulsi o sentimenti opposti tra loro. In psicologia si utilizza il termine "dissonanza cognitiva”per fare riferimento a pensieri, credenze e atteggiamenti contrastanti e incoerenti. Si tratta di una sorta di lotta mentale che può verificarsi in qualsiasi momento della vita di una persona e rispetto a qualsiasi ambito: relazionale, lavorativo, valoriale, religioso, morale, erotico, socio-ideologico.
Un esempio di conflitto interno percepito a livello di relazionale affettivo si ha quando una persona ama il proprio partner ma non si mostra emotivamente disponibile. In ambito religioso il conflitto interno si verifica quando una persona segue i precetti ma si trova nel dubbio se rispettarlo in toto o solo in parte (divorzio, aborto, eutanasia, sesso pre o extra matrimoniale).
In parole semplici il conflitto interiore è tra ciò che la persona sente e ciò che la persona dovrebbe fare, tra un desiderio personale e un’aspettativa esterna, tra mente e cuore.
Il cuore segue la logica dell’intelligenza intuitiva mentre la società segue la logica della mente razionale; tuttavia interiormente spesso sentiamo la necessità di seguire l’istino che invece è creativo, astratto e funziona in modo non lineare. Non esistono regole del cuore che governano l’intelligenza intuitiva. Essa ha che fare con la capacità di sapersi sintonizzarsi con la voce interiore che parla di bisogni e desideri profondi necessari per sentirci pienamente felici e soddisfatti.
La nostra intelligenza razionale ci da struttura, ordine, sicurezza e direzione. Ci guida nel fare scelte concrete per evitare di vivere in modo caotico mentre la nostra intelligenza intuitiva ci permette di vivere in modo pieno ed autentico. Dunque è necessario sempre un equilibrio tra questi due aspetti. Hanno valore sia la ragione sia il sentimento personale. Il conflitto si genere proprio quando si è chiamati a decidere cosa è più importane tra mente e cuore e quindi quando diventa difficile trovare un punto di equilibrio o fare prevalere un aspetto sull’altro.
Il nostro cuore indica una direzione mentre la mente ne suggerisce un’altra: entrambi fanno sentire la propria presenza con la stessa intensità. Quando le nostre azioni non corrispondono ai nostri valori il risultato inevitabile è una sensazione di disagio accompagnata da sentimenti di colpa e vergogna. Alla base del conflitto interiore possono esserci molti motivi e non solamente un fattore unico:
- Le credenze e le regole che abbiamo ereditato dai nostri genitori;
- Le credenze religiose ed i dogmi con cui hanno indottrinato;
- I valori sociali e gli ideali che abbiamo adottato crescendo;
- Le nostre aspettative ed i nostri desideri attuali.
Possiamo avvertire diversi tipi di conflitto psicologico:
- Conflitto morale: si presenta quando abbiamo delle convinzioni conflittuali riguardo a qualcosa che ha a che fare con la nostra etica personale. Ad esempio, il conflitto morale potrebbe verificarsi quando una persona crede nei diritti umani ma non crede nell’eutanasia o quando una persona valorizza i principi di onestà e verità ma si trova nella condizione di dover mentire a qualcuno per un motivo importante.
- Conflitto sessuale: spesso si sovrappone ad altri tipi di conflitti interni come il conflitto religioso o morale. Ad esempio, una persona potrebbe essere un fedele cristiano ma scoprirsi omosessuale o concepirsi come una persona fedele e monogama ma sentisi attratta da una persona diversa dal partner ufficiale.
- Conflitto con la propria immagine: è un impasse che si verifica tra l’immagine reale e quella ideale che la persona ha di sè. Questo tipo di conflitto interiore nasce quando ci troviamo di fronte a caratteristiche personali (a livello di personalità, modi di fare, qualità) che contraddicono le convinzioni che abbiamo su noi stessi. Ad esempio, una persona ritiene di essere disponibile, gentile ed empatica con gli altri ma si rende conto di provare sentimenti negativi verso qualcuno. La lotta interiore tra l’accettare a propria omosessualità ed deludere le attese dei familiari circa il farsi una famiglia tradizionale.
- Conflitto affettivo: si avverte quando pur amando qualcuno sentiamo di volere fare qualcosa che gli farà del male. Ad esempio, possiamo amare i nostri figli ma avere necessità di punirli quando sono disobbedienti e per questo sentici in colpa. Quando amiamo qualcuno ma dobbiamo lasciarlo andare.
- Conflitto interpersonale: si sovrappone ad altri tipi di conflitto interno come quello d'immagine ed affettivo. Questo tipo di conflitto si verifica in situazioni sociali quando si vorrebbe agire in un modo ma ci si trova nella condizione di dover fare diversamente. Ad esempio, quando si deve finge di essere interessarsi ad una riunione di lavoro ma si vorrebbe essere altrove. Ciò implica mettere una maschera per adattarsi e mostrarsi compiacenti.
- Conflitto esistenziale: si ha quando si prova disagio e confusione sulla vita, in particolare quando nascono due credenze o desideri opposti come odiare la vita ed amarla allo stesso tempo. Tra la voglia di vivere la vita al meglio e cogliere nuove opportunità ma senza apportare modifiche poiché ciò implica uscire dalla zona di comfort ed aprisi al rischio.
- Conflitto religioso: è un conflitto tra atto di fede e scoperte scientifiche che può creare dubbi e confusione.
- : sorge quando una persona si sente divisa tra le proprie credenze e le credenze del proprio partito politico.
Tutti questi esempi di conflitto interno spesso sovrappongono l'uno con l’altro. Questa elenco non è esaustivo ne definitivo.
COME TROVARE LA SERENITA’?
Il conflitto psicologico è frutto di una guerra interiore tra credenze e valori insiti nella mente e desideri e bisogni insiti nel nostro cuore. E’ attraverso l’osservazione dei pensieri spontanei che possiamo capire quando essi ci condizionino o quanto invece ne possiamo essere padroni più che vittime. Sono parametri mentali che ci appartengono o sono stati indotti da qualcuno? li abbiamo interiorizzati ma non ci appartengono? Possiamo fermaci qualche istante per notare la natura di ciò che stiamo pensando e decidere se lasciarci influenzare nelle nostre scelte o meno. Possiamo:
- Distinguere tra intuizione e paura. La voce intuitiva nel tuo cuore è molto chiara, forte ed entusiasmante mentre quella della paura è vaga e bloccante. Queste due “voci” sono spesso confuse ed utile imparare a distinguerle per decidere in libertà. Quale vogliano fare predominare? Qual è la scelta più buona per noi? Quella istintiva del cuore o quella della mente che lavora in prospettiva futura secondo il principio di cautela. Ciò che è fondamentale è decidere tendendo conto della informazioni del qui e ora.
- Misurare i pro e i contro. Per fare chiarezza si può dividere un foglio in due parti ed annotare ben distintamente vantaggi e svantaggi di una decisione da prendere.
- Identificare la priorità: il conflitto interno appare spesso quando non abbiamo una priorità chiara. Qual è la priorità al momento? Qual è il bisogno più importante da soddisfare, la necessità impellente?
- Identificare le convinzioni errate: quali credenze sbagliate, false, fuorvianti, limitanti ci stanno creando confusione? Possiamo scrivere il problema in un foglio e accanto segnare i “perché” della condizione e ciò che ci blocca. Ad esempio, potremmo desiderare di mantenere un lavoro ma allo stesso tempo desiderare di rimanere a casa per crescere i figli. Chiedendoci perché potremmo scoprire che rimanere a casa con coi figli significa essere dei falliti, tradire l’ideale che abbiamo di noi stessi di persona in carriera o economicamente autonoma. Che cosa ti blocca? Qual è il motivo della resistenza?
- Essere onesti: cosa ci spaventa? La paura è sempre alla base di un conflitto psicologico. Di che cosa abbiamo davvero paura? Scoprire ciò che temiamo di più nel fare una scelta di vita ci permette di avere maggiore chiarezza e direzione. Cosa può accadere al peggio?
- Identificare il male minore: se dovessi scegliere con la “pistola alla testa” o “lanciando la monetina”, quale decisione prenderesti?
Adottare una prospettiva futura: proiettati in un futuro lontano e chiediti quale scelta ti dispiacerebbe non aver fatto fra un certo numero di anni?
- Chiedersi chi si sta onorando: chi stai facendo felice? Scegliere una direzione piuttosto che un’altra chi rende felice? Stai scegliendo la tua serenità, autenticità o stai onorando quello che pensi di “dover fare o di dover essere”? Quale è la scelta che ti appartiene di più e che faresti se fossi completamente libero da schemi e vincoli? A volte il conflitto interno nasconde l’idea di non meritarsi di essere felici, l’autocritica negativa o altre ferite infantili irrisolte.
- Rilassarci: rilassare la mente è un ottimo modo per sviluppare nuove prospettive. Prova a meditare, ascoltare musica rilassante o praticare la consapevolezza. Spesso le risposte migliori vengono quando non le cerchiamo con la mente razionale ma con quella istintuale e creativa ovvero con l’inconscio. Per qualche momento concediti di non pensarci; il conflitto non può sopravvivere senza la tua partecipazione.
Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.