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L’Ansia da prestazione sessuale

Contrariamente a quel che si potrebbe pensare l’organo più importante coinvolto durante l’atto sessuale non è il pene, o la vagina, ma il cervello. Molti uomini soffrono di ansia da prestazione sessuale che li rende incapaci di godere pienamente della loro vita sessuale con il/la partner. 

Vediamo quali sono alcune delle cause che stanno alla base dell’ansia da prestazione sessuale e qualche suggerimento per fronteggiarla.

 

  1. Scarsa consapevolezza del proprio corpo: alcune persone faticano a vivere in modo sereno un rapporto intimo in coppia perché hanno preoccupazioni esagerate circa il proprio corpo e le sue forme. Fare il confronto con un modello estetico perfetto ed irrealistico come quello proposto dai media comporta una pressione psicologia molto forte che spinge le persone a sentirsi inadeguate nel momento cui si debbono mostrarsi “senza veli”. Un uomo mentre fa sesso potrebbe venire disturbato da pensieri che riguardano l’inadeguatezza del proprio corpo rispetto ad uno standard (“sono troppo grasso”, “sono troppo magro”, “ho una forma strana”)  ed impedirsi di lasciarsi andare e godere a pieno delle sensazione corporee legate al contatto con la partner sessuale. E’ importate rifiutare questi pensieri o giudizi interni poco sani e provare a concentrarsi sulle sensazioni tattili del dare e ricevere piacere erotico.
  2. False aspettative circa la performance: la maggior parte degli uomini in adolescenza vede film pornografici e si forma sulla base di questi delle idee errate su come dovrebbe essere la propria prestazione sessuale nella realtà. L’essere umano non è progettato per avere rapporti di lungua durata come si vede nei film (es. durata del rapporto di 30 minuti); aspettative in questo senso non solo sono irrealistiche ma si traducono in una perdita di fiducia in se stessi qual ora si abbia la pretesa di realizzarle. Secondo gli studi il tempi medio di un uomo per l’eiaculazione dopo la penetrazione è di 3-5 minuti, poiché il fine ultimo non è il piacere ma la procreazione per la conservazione della specie. E’ importante quindi capire che i film porno non riflettono il sesso nella vita reale e sono fuorvianti.
  3. Ossessione per le dimensioni del pene: molti uomini sono convinti di avere un pene di piccole dimensioni e anche in questo caso l’industria del porno ha contribuito alla formazione di idee fuorvianti in merito alle dimensioni dell’uomo comune. Ciò che conta per una buona soddisfazione ed intesa sessuale non è la grandezza dell’organo ma l’uso che se ne fa oltre che il feeling mentale che si viene a creare tra due amanti. Più importante è far leva sulle zone erogene femminili e gli esercizi di Kegel per migliorare la propria vita sessuale per rafforzare la propria autostima in ambito intimo. 
  4. Eccessiva focalizzazione sulle esperienze negative del passato: a volte sono le prestazioni negative precedenti a determinare la scarsa fiducia di sé in ambito sessuale. Ad esempio quando un uomo è stato deriso mentre faceva sesso con una partner, si è mostrato impacciato o goffo per l’inesperienza o è stato colpevolizzato. Eventi simili possono formare nella memoria dei pensieri automatici negativi ansiogeni in grado di condizionare le successive performance. E’ necessario invece guardare ad ogni singolo rapporto come a qualcosa di scollegato, a se stante, rispetto al vissuto del passato affinché non si attivi un circolo vizioso per cui paura ed ansia anticipatoria producano, ogni volta che si pensa ad un rapporto intimo a due, un calo della libido e la perdita dell’eccitazione d’organo.
  5. Darsi il tempo di imparare con l’esperienza: è abbastanza normale sentirsi un po' nervosi la prima volta che si hanno rapporti sessuali o ci si approccia con una nuova partner. Tuttavia, è importante capire che c'è una prima volta per tutto e che si otterranno migliori risultati a lungo andare sia per effetto di una maggiore conoscenza di sè sia perché col tempo si svilupperà una maggior confidenza con la partner. Chi soffre di ansia da prestazione dovrebbe poter contare sul dialogo schietto con la propria partner. E’ bene che la partner abbia un atteggiamento comprensivo, rispettoso e non giudicante nei confronti del proprio compagno  affinché l’uomo si possa sentire libero di sperimentare in un ambiente tranquillo, rilassante e  senza fretta. E’ importante curare la respirazione per calmare l’agitazione, allontanare i pensieri negativi e focalizzarsi sulle percezioni sensoriali che lo scambio di effusioni produce escludendo temporaneamente l’atto sessuale tanto temuto. 
  6. Cercare un aiuto professionale per il problema di disfunzione erettile: è bene sempre verificare che il problema erettile non sia legato a qualche disfunzione fisica. Di norma coloro che presentano problemi di impotenza a causa dell’ansia da prestazione sono in grado di praticare l’autoerotismo senza difficoltà mentre il problema si presenta solo nel contesto a due quando interviene la paura del giudizio altrui (di fare brutta figura, di non essere all’altezza della partner). Ci sono diversi farmaci che agevolano il lavoro psicologico (ansiolitici, viagra, antidepressivi) ma questi vanno valutati da un medico (comunemente l’andrologo) in relazione all’età e gravità del disturbo. Di norma è bene trattare questi problemi rivolgendosi ad un sessuologo o psicoterapeuta per imparare ad affrontare il problema alla base e non solo per contenere farmacologicamente i sintomi visibili.
  7. Non pensare di fallimento: il sesso non deve essere visto come una competizione con se stessi o per farsi vanto con gli amici; è piuttosto un modo per giocare con la propria partner e migliorare l’intesa di coppia.
  8. Fare attenzione allo stress: ci sono momenti della vita in cui vi sovrappongono problemi di lavoro,  coi genitori, con i figli e persino il partner che possono farvi sentire demotivati, meno propensi al sesso, meno attenti al controllo dei fattori condizionanti. E’ importante capire che anche il sesso è un grande fonte di stress seppur positivo e piacevole (eustress); è necessario essere in questi momenti ancor più indulgenti e comprendivi con se stessi. Ci si può concedere dei momenti di intimità con la partner, non necessariamente con connotazione sessuale, (massaggi, coccole, doccia assieme) che vi permetteranno di mettere da parte tutti i problemi accumulati senza necessariamente dovervi preoccupare per la prestazione erotica.

 

Nel caso in cui non foste in grado di risolvere da soli il problema di ansia da prestazione è consigliabile rivolgersi ad un consulente sessuale per esplorare più approfonditamente i fattori che  causano la disfunzione erettile ed elaborare strategie più specifiche adatte alla vostra situazione.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.