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Differenza tra ansia e preoccupazioni

Nel linguaggio comune le persone tendono ad usare i termini preoccupazione ed ansia in modo intercambiabile come se fossero fenomeni mentali identici. In realtà preoccupazione e ansia non sono sinonimi. Si tratta di due esperienze interiori che differiscono sia per caratteristiche sia per intensità. Vediamo in questo articolo la differenza tra ansia e preoccupazioni.

In primo luogo la preoccupazione è sempre diretta verso qualcosa di specifico ed identificabile. Quando siamo preoccupati possiamo sapere con chiarezza ciò che ci infastidisce. Ci preoccupiamo di aver detto la cosa sbagliata ad una persona, ci preoccupiamo per un problema di lavoro da risolvere o per lo scarso rendimento scolastico di un figlio. Al contrario l’ansia è spesso legata a situazioni più generali, vaghe ed indefinite. A volte ci sentiamo ansiosi senza nemmeno sapere il motivo per cui ci sentiamo così a disagio. Ci possiamo sentire tesi e agitati senza riuscire ad identificare chiaramente le cause.

Quindi si può affermare che la preoccupazione ha a che fare con problematiche oggettive, reali, all'opposto  l’ansia ha a che fare con il pensiero irrazionale, con la proiezione futura di qualcosa di negativo che potrebbe accadere ma ancora non è accaduto. La preoccupazione è lecita poiché legata ad un reale problema da risolvere che richiede energia mentale e fisica per reagire. L’ansia porta invece ad uno stato di allerta e malessere inopportuno poiché il problema non sussiste, se non nella fantasia della persona, e di fatto non si può risolvere con alcuna azione concreta. 

L’ansia non ha senso al di fuori della nostra mente e della nostra fantasia; è spesso legata a proiezioni drammatiche su ciò che potrebbe accadere.

La preoccupazione è legittimata dai fatti, l’ansia invece è illogica e supportata solo da congetture.

Un’ulteriore distinzione sta nel fatto che la preoccupazione è limitata nel tempo e circoscritta ad un evento o situazione ben precisa mentre l’ansia, oltre ad essere aspecifica, è ricorrente e pervasiva. L’ansia si insinua nei molti aspetti della vita di chi ne soffre. La nostra preoccupazione ha sempre a che fare con una specifica area della vita ed un dato momento. Possiamo essere preoccupati per una performance lavorativa; quando però usciamo con gli amici possiamo trovare sollievo almeno per qualche ora. 

L’ansia invece si estende a tutte le aree della vita portando negatività, malessere e incertezza in ogni cosa che facciamo. Essa intacca lavoro, affetti e relazioni impedendoci di trovare pace e tregua anche nelle cose che di solito ci piace fare.

La preoccupazione è basata sul pensiero e si manifesta attraverso il dialogo interno. Ci può tenere svegli tutta la notte sino a sentirci esausti ma raramente si esplica anche fisicamente. L’ansia invece non incide solo sul sonno ma si manifesta con un corollario complesso di sintomi fisici quali battito cardiaco, sudorazione, secchezza delle fauci, digrignamento dei denti o serraggio della mascella (bruxismo), contrazione muscolare (es. cervicali e cefalea), mal di stomaco, vertigini. Vi è un'alta percentuale di persone che vanno dal medico o all'ospedale per problemi cardiaci a cui viene diagnosticato un disturbo d’ansia.

Anche gli effetti a lungo termine di preoccupazione e ansia sono diversi. La preoccupazione lascia in eredità stress e nervosismo mentre l’ansia ci rende spaventati e insicuri.

Le persone preferiscono parlare delle proprie preoccupazioni ma sono più in difficoltà nel rivelare agli altri di soffrire di ansia. E' come se la prima fosse socialmente accettabile mentre dell’ansia ci si debba vergognare e quindi lo si debba nascondere. Questo accade perché viviamo in una società in cui non sembra consono mostrarsi impauriti e incerti. Il modello a cui tendere è quello della persona sicura, determinata e di successo.

Un’ulteriore distinzione sta nel fatto che la preoccupazione è più facile da gestire rispetto all’ansia che sembra essere fuori del nostro controllo. Anche se siamo estremamente preoccupati per qualcosa, a un certo livello, sappiamo che il problema transitorio si risolverà o che faremo qualcosa per sistemare la situazione. L’ansia invece sembra che provenga dall’interno in modo casuale provocando sintomi apparentemente incontenibili. Sembra che il corpo reagisca da solo in modo anomalo, che sia ingestibile e non ci sia modo di fermarlo.

La preoccupazione può essere fastidiosa ma non ci impedisce di vivere giorno per giorno. Non ti limita nel continuare a lavorare e a socializzare. L'ansia, d'altra parte, cambia la nostra capacità di funzionare. Influisce sulle prestazioni scolastiche, sportive e lavorative, limita le uscite portando all’evitamento dei luoghi pubblici per paura di stare male fisicamente. Tutta la nostra energia psichica viene usata per alimentare i pensieri ansiogeni.

La preoccupazione ci lascia turbati mentre l'ansia ci fa sentire in pericolo, angosciati e senza speranza. La prima ha una durata limitata nel tempo a differenza della seconda che perdura o peggiora cronicizzandosi. L’ansia non si lascia scalfire da i risultati positivi e da successi. Nel corso del tempo può trasformarsi in attacchi di panico, disturbi d'ansia più complessi e depressione grave influenzando notevolmente la capacità di funzionare delle persone e la loro qualità di vita.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.