Approccio terapeutico sviluppato da Eric Berne ad orientamento umanistico personalistico ed esperienziale che pone al centro la persona come protagonista, con i suoi vissuti e personali significati. La terapia è basata su un contratto bilaterale di crescita e cambiamento stipulato tra terapeuta e paziente che mira a realizzare un obiettivo concreto e realistico. Punta a rafforzare l’Io, curare disturbi psichici, ristrutturare tratti della personalità, modificare schemi di pensiero disfunzionali, gestire emozioni e comportamenti che causano sofferenza, modificare dinamiche relazionali insane. La relazione terapeutica è paritaria, il linguaggio usato è schietto, semplice e comprensibile a chiunque senza troppi tecnicismi, rispettoso del cliente e privo di giudizio.
La personalità per il modello AT è il frutto di decisioni che ciascuno prende entro i primi 7 anni di vita sotto l'influenza dei genitori e in riposta all'ambiente. Sono prese in un periodo di vita in cui si hanno capacità cognitive ed emotive limitate ed una ridotta comprensione della realtà ma che appaiono in quel momento la scelta più funzionale alla sopravvivenza fisica ed emotiva. Divengono parte integrante del modo di essere dell’ adulto, di percepire se stessi e gli altri. Si tratta di modelli mentali e comportamentali che vengono rigidamente mantenuti anche quando si rivelano inefficaci e dolorosi.
La personalità è suddivisa in 3 Stati dell'Io: Genitore, Adulto e Bambino. All'interno del Bambino e del Genitore sono interiorizzati sia valori e messaggi utili che convinzioni limitanti in termini di divieti, doveri/spinte.
Il disagio è dovuto al fatto che la persona anziché rispondere nel "qui e ora" dall'Adulto ed in modo coente a ciò che accade ripropone modalità dell' passato, del "qui come allora", come sotto effetto di un elastico temporale. Usa modi di agire, sentire e pensare tipici delle figure genitoriali interiorizzate e/o di quando era bambino.
L'Adulto "contaminato" assume nelle relazioni ruoli stereotipati, attua dinamiche (transazioni) e giochi psicologici dall'esito spiacevole. I processi psicologici di ridefinizione delle realtà tendono a riconfermare le decisioni infantili impedendo alla persona di agire in modo spontaneo e libero al di fuori del suo “copione”.
Fare terapia significa lavorare sul passato, migliorare il presente, creare nuove opzioni per il futuro. Significa diventare consapevi dei propri contenuti psichici e dei processi con cui si agisce per andare a modificare ciò che non è più funzionale. Il ruolo del terapeuta è aiutare la persona a rimettere in moto il proprio potenziale “auto-curativo”.