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La tecnica del riflesso emotivo

L’attacco di panico è una forma di ansia esasperata e grave che inizia sempre in modo lieve e graduale  per poi giungere ad un punto in cui diventa insopportabile ed “esplosiva”.

Si può però imparare a cogliere i piccoli segnale di ansia sul nascere e contenerli così da evitare che si accumuli tensione similmente a quanto avviene all’interno di una pentola a pressione in cui ad in certo punto è necessario sfiatare l’energia accumulata. Questo è quello che accade all’organismo umano quando va intenso e la persona non è in grado di scaricarla per tempo con mezzi meno dolorosi e violenti. 

In questo nuovo articolo fornirò alcuni utili suggerimenti e tecniche facili da attuate per evitare che l’ansia si trasformi nella sgradevole esperienza di un attacco di panico. Si tratta per lo più di cambiare qualche insana abitudine fonte inconsapevole d’ ansia.  

Ti suggerisco di imparare queste tecniche e di usarle regolarmente; in tal modo scoprirai di poter avere un maggior controllo sulla tua ansia e di e potere avere la capacità di evitare un attacchi di panico o per lo meno di limitarne l’intensità, la gravità e la durata. 

E’ innanzitutto fondamentale tu sappia che la tua mente ed il tuo corpo sono connessi; sembra una cosa scontata ma necessario che io ti ricordi che esiste questo legame affinché tu possa imparare a contenere le reazioni fisiche ed emotive. 

Può notare che quando sei contento automaticamente lo esprimi a livello corporeo sorridendo e cambiando la tua espressione del viso: la testa si solleva, lo sguardo di apre, e lo sguardo si fa più vivido. Lo stesso accade quando sei ansioso: la bocca si stringe, la testa si abbassa, lo sguardo è più cupo, la fronte contratta, le tue mani o altre parti del corpo sono più agitate si muovono nervosamente. Questi esempio possono sembrarti banali ma dimostrano che le tue emozioni regolano le reazioni del tuo copro. Prendi atto di questo per invertire il processo; puoi intenzionalmente cambiare prima lo stato del tuo corpo e indurre automaticamente le corrispondenti emozione positive associate a quella postura. Come se tu fossi un attore che recita una parte o un bambino che gioca a “facciamo come se…”. Forse all’inizio ti sembrerà una cosa sciocca da fare ma con la pratica scoprire che le emozioni sono connesse al modo in cui ti comporti oltre al modo in cui pensi (leggi “l’ansia non è un emozione, è un pensiero”).

Questa strategia funziona proprio perché la tua mente si allena ad associare certe emozioni  e sensazioni (calma, serenità, gioia) quando il tuo corpo si trova in determinate posizioni o effettua specifici movimenti. Possiamo chiamare questo riflesso emotivo.

Quindi semplicemente cambia la tua postura e padroneggerai il modo in cui ti senti. Prova ad assumere ad esempio la postura del super eroe: eretto, com lo sguardo di sfida, con la testa alta, la mani sui fianchi, le spalle larghe, i piedi larghi e ben piantati a terra… 

Ogni qualvolta ti senti un poco in ansia fai del tuo meglio per interrompere immediatamente tutte le abitudini che hai associato al tuo stato di agitazione. Esercitati quotidianamente, seriamente e con convinzione senza svalutare l’importanza del principio delle emozioni riflesse. Noterai come nel giro di qualche giorno comincerà a funzionare. Quando ti sentirai preoccupato, ansioso, a disagio e con la testa confusa dovrai applicare la nuova abitudine. Le prime volte potrà esserti utile suddividere la tecnica in più semplici passaggi. Ti suggerisco di seguito come fare:

 

  1. Identifica le tue abitudini errate: la prossima volta che ti senti ansioso o preoccupato presta attenzione al tuo corpo ed identifica i movimenti che attui istintivamente. Si tratta di gesti o azioni che segui automaticamente da anni ogni volta che ti senti a disagio. In questa fase non cercare di fermarli. Lasciali accadere nel modo più naturale possibile per osservarli nel loro insieme e notare se ci sono altre abitudini fisiche che adotti quando sei in ansia. Potresti notare che si tratta di piccoli movimenti come morderti le labbra o altri più evidenti come camminare nervosamente su e giù o in circolo. Annota le tue abitudini per un paio di giorni e stila una lista delle 5 più ricorrenti.
  2. Ferma la tua peggior abitudine: è molto importante all’inizio che soffermi sul bloccare una abitudine per volta. Comincia con il bloccare solo la prima della lista. La prossima volta che percepirai in te i primi segnali di ansia e preoccupazione rifiutati di adottare quell’abitudine comportamentale e sostituiscila con un’altra positiva. Se solitamente ti mordi un labbro potresti metterti un dito tra i denti o sorridere allo specchio. Se invece la tua abitudine è quella di camminare nervosamente sdraiati ed esegui una tecnica di respirazione profonda da sdraiato oppure fai stretching. Se la tua abitudine è quella di morderti le le unghie metti le mani sotto alle gambe e siediti sopra o fai la manicure. Non c’è alcuna abitudine negativa associata all’ansia che tu non possa fermare con un pò di intuito e creatività. Scoprirai che diminuisce potrai sentirti velocemente meglio proprio perché inibendo la tua peggior abitudine la tua mente verrà distratta dall’eseguirne una nuova e non collegata ad ansia ed agitazione.
  3. Ferma tutte le tue abitudini: ora puoi passare piano piano in rassegna anche alle altre abitudini di ansia fisica minori. Una alla volta sostituisce con altre nuove azioni proprio come hai fatto con la prima e più potente. Ogni volta che ne eliminerai ti sentirai via via più padrone di te stesso e rilassato. 

 

Questa tecnica è stata di aiuto a molte persone nel gestire l’ansia e a non ritrovare nel mezzo di un ben peggiore attacco di panico. Fino a quando non ti sarai sperimentato con questa tecnica del riflesso emotivo non saprai quanto possa esserti utile. E’ semplice e non richiede quasi nessuno sforzo ma può darti grandi risultati se la userai con costanza e motivazione. Avrai la possibilità di fermare i tuoi attacchi di panico e di placare la tua ansia in circa 10 minuti. 

Ti invito a provare.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.