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Il Disturbo Dipendente di Personalità

Il disturbo dipendente dalla personalità (DPD) è un disturbo psicologico i cui criteri diagnostici sono elencati per la diagnosi nel DSMV, manuale di riferimento dei disturbi mentali. Colpisce una piccola percentuale delle persone. La dipendenza è una caratteristica necessaria per la sopravvivenza umana, specialmente durante l'infanzia. Aiuta le persone a formare legami emotivi e costruire relazioni. Tuttavia, quando la dipendenza è eccessiva ostacola la capacità di una persona di vivere una normale vita quotidiana. Di conseguenza, uno psicologo o psicotererapeuta può aiutare l'individuo a superare i propri limiti e sintomi per condurre uno stile di vita sano e felice.

Questo disturbo psicologico si manifesta quando un individuo mostra un bisogno pervasivo ed eccessivo di attenzioni, cure, rassicurazioni e sostegno. È un disturbo della personalità in cui sono presenti sintomi di ansia e paura in particolare in caso di separazione dalla figura di riferimento. Lo stile di attaccamento relazionale è insicuro/ansioso (leggi qui). 

Un individuo con una personalità dipendente può avere difficoltà a prendere decisioni autonomamente, ha bisogno di continue rassicurazioni, che qualcuno si assuma le responsabilità per la maggior parte delle scelte che riguardano la sua vita. E’ in difficoltà nell’iniziare a svolgere compiti da solo, nel gestire lo stress di normali situazioni di vita quotidiana. Anche le decisioni semplici possono causargli un senso di insicurezza, timore.

Ad esempio, prendere una decisione su cosa indossare a una cena può essere semplice per molte persone. Ma può essere una causa di stress per una persona con un disturbo dipendente della personalità. Prendere decisioni, non importa quanto grandi o piccole, può essere spaventoso per una persona con una struttura DPD.

Il bisogno di approvazione da parte delle persone che ritiene importanti gli impedisce di esprimere disaccordo. Allo stesso tempo si spaventa quando gli si da troppa fiducia. Il dipendente ritiene che diventando autonomo e competente verrà abbandonato. Appare quindi sottomesso, eccessivamente obbediente e compiace in merito alle necessità altrui, tendenzialmente pessimista. Può apparire chiuso, timido e anche inibito. Spesso la persona con disturbo dipendente di personalità si sente impotente ed in difficoltà quando è sola.

Ricerca avidamente le relazione come fonte di cura e sostegno emotivo per il timore di rimanere sola quando una relazione termina. 

I comportamenti che il DPD mette in atto sono volti a ricercare le attenzioni, il sostegno e l’ approvazione altrui. Tuttavia, a causa del suo bisogno di affidarsi ed il suo mostrarsi vulnerabile è facile che qualcuno possa manipolarla per il proprio tornaconto. Il dipendente può incappare in persone meschine che si vogliono approfittare della sua ipersensibilità e fragilità. 

Un aspetto interessante di questa struttura di personalità è che i sintomi spesso iniziano a manifestare nella prima età adulta. Per questo motivo, la diagnosi di disturbo della personalità dipendente non dovrebbe essere fatta sui bambini o sugli adolescenti in quanto in età evolutiva è sano e normale che si faccia affidamento e si dipenda dalla figura genitoriale o di accudimento (caregiver), in modi diversi  a seconda dell’età e dello loro stadio di sviluppo raggiunto.

Poiché questa diagnosi si riscontra in età adulta, i sintomi del disturbo dipendente di personalità influenzano in modo evidente la capacità dell’adulto in ambito professionale, personale e sociale. È più probabile che rimanga stagnante in molte aree della sua vita personale; ad esempio, può rifiutare opportunità di lavoro a causa della dipendenza dai genitori o dal partner.

Le cause di questo disturbo di personalità non sono note. Tuttavia, secondo diverse ricerche, questa struttura di personalità nasce come effetto di una combinazione di fattori. Ad esempio, il temperamento dell'infanzia può essere un fattore determinante. Un temperamento timido o pauroso nell'infanzia può persistere nell'età adulta. Inoltre, il disturbo d'ansia generalizzato e le fobie presente in famiglia aumentano il rischio per una persona di sviluppare un disturbo di personalità dipendente.

La teoria dell'apprendimento sociale entra in gioco come possibile origine del disturbo dipendente della personalità. I bambini possono imparare dai genitori attraverso l'osservazione (modellamento).  Possono vedere che un dato modo di rapportarsi di un genitore nei confronti dell’altro apporta dei vantaggi. Possono osservare che alcuni comportamenti o ruoli sono preferibili rispetto ad altri e acquisirli per effetto del condizionamento e del rinforzo. Ad esempio, se i genitori forniscono aiuto ad ogni minima richiesta del figlio, quest’ultimo può apprendere che è preferibile riferirsi sempre agli altri in caso di difficoltà piuttosto che contare su se stessi ed usare le proprie risorse.

Inoltre, genitori eccessivamente ansiosi e protettivi possono rafforzare la mancanza di indipendenza nel loro bambino e, quindi, portare alla dipendenza.

Anche le teorie sui conflitti emotivi inconsci, sui processi di pensiero negativi e sulle paure possono contribuire a una diagnosi di disturbo dipendente. 

La dipendenza può essere il risultato di una falsata e negativa percezione che la persona ha sviluppato su di sé o che ha mutuato da altre persone. Una persona dipendente può considerarsi incapace, inetta, inadeguata semplicemente perché attorno a se ha persone più abili. Ade esempio il confronto fra coetanei a scuola, il confronto tra fratelli di età diverse che hanno inevitabilmente capacità e competenze diverse perché diversa è l'età dello sviluppo cognitivo e motorio che hanno raggiunto. Inoltre, i bambini con ansia da separazione corrono un rischio maggiore di sviluppare questo tipo di disturbo della personalità; quelli che per esempio sono stati separati un po' troppo precocemente dalla madre per effettuare l'inserimento a scuola quando ancora non erano psicologicamente pronti o sufficientemente sicuri per poter affrontare il mondo e le relazioni con i coetanei.

Le svalutazioni e critiche ricevute a fronte di elevate aspettative da parte dei genitori possono aver contribuito alla percezione negativa che un adulto DPD ha sviluppato di se stesso.

Il disturbo dipendente  della personalità può essere più comunemente osservato nelle donne rispetto agli uomini e in coloro che hanno avuto una malattia fisica cronica. Una grave malattia fisica, che richiede molta cura e comporta una minor autonomia. Ad esempio un bambino ospedalizzato essere sentito più inutile, pessimista e meno capace di prendersi cura di se o di prendere decisioni da solo.

 

 

Conclusioni:

Il disturbo dipendente di personalità ha la capacità di influenzare una persona socialmente, professionalmente ed emotivamente. I trattamenti di psicoterapia tendono ad essere efficaci quando aiutano il paziente a modificare i suoi schemi di pensiero, ad identificare comportamenti disadattivi e analizzare le convinzioni e le emozioni sottostanti. Lavorare sui pensieri negativi e suoi comportamenti disadattivi spesso richiede un trattamento a lungo termine. L’obiettivo è aumentare l’autostima, sviluppare risorse e capacità necessarie all’autonomia e rinuncia ai legami in termini di dipendenza assoluta. 

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.