· 

Sanare le ferite del Bambino interiore

Analisi Transazionale
Analisi Transazionale

Secondo il modello psicologico dell’Analisi Transazionale nella nostra struttura di personalità è presente, anche quando diventiamo adulti, un aspetto chiamato “Stato del Io Bambino” o più semplicemente Bambino interiore che contiene i pensieri, gli atteggiamenti ed i vissuti emotivi del bambino reale che siamo stati durante i primi anni della nostra vita. Il Bambino interno condiziona, con il suo bagaglio passato, le scelte di vita dell’adulto che siamo diventati. In altre parole, il nostro agire non è sempre coerente a ciò che ci accade nel qui e ora ma è influenzato dalle decisioni che abbiamo preso con la logica che avevamo quando eravamo piccoli. Ecco dunque che le ferite subite possono averci fatto decidere di adottare alcuni comportamenti protettivi che riproponiamo tal quali oggi anche se al di fuori della nostra consapevolezza. Si tratta di comportamenti automatici mutuati della nostra infanzia e applicati da adulti senza però essere più rivisiti e messi in discussione. Può accadere quindi ci ritroviamo ad agire comportamenti che corrispondo a principi logici del passato anche se le condizioni in cui viviamo sono cambiate. Se ad esempio siamo stati vittime di critiche da parte di genitori, insegnanti e coetanei per paura possiamo aver interiorizzato la decisione che è utile non esprimere il nostro punto di vista per evitare di sentici attaccati, svalutati o derisi nuovamente. Ecco che questa decisione presa ci ha permesso di difenderci dal dolore. Se applicata in età adulta può limitarci nelle relazioni interpersonali odierne. Questo accade poiché crescendo continuiamo ad applicare, al di fuori della consapevolezza, schemi di comportamento appressi o decisi in tenera età senza tenere conto che il nostro contesto è cambiato e che con l'esperienza di vita abbiamo ampliato la gamma di opzioni comportamentali a disposizione per agire e reagire agli accadimenti rispetto a quando eravamo piccoli. Ciò che accade è che continuiamo a censuraci ed adattarci anziché farci assertivi ed esprimere liberamente i nostri pensieri e le nostre emozioni con gli altri seppur non ci sia più il rischio di essere aggrediti o, qualora accadesse, ci siano in noi maggiori capacità per difenderci da aggressioni e derisioni. Nonostante abbiamo sviluppato nuove abilità continuiamo a comportarci come il Bambino o di allora e a riferirci alle stesse credenze, gli stessi comportamenti e a provare le stesse sensazioni del passato. Se in età precoce invece abbia sperimentato abbandono e trascuratezza da parte delle figure significative possiamo ritornare oggi a fare i conti con tristezza e rabbia quando percepiamo il rischio di venire lasciati da un partner e ri-sperimentare la stessa ansia abbandonica, la stessa tristezza e rabbia, percepita quando eravamo piccoli e mettere in atto comportamenti di protesta simili a quelli adottati allora. Il Bambino interiore contiene sia vissuti positivi sia negativi.

In questo articolo voglio fornire alcuni suggerimenti per sanare le ferite del Bambino interiore e rendere dunque l’Adulto di oggi più libero e spontaneo dalle situazioni rimaste in sospeso nel passato (decontaminare). Tuttavia si tratta di indicazioni che non possono sostituire un intervento psicoterapeutico doveroso in caso di situazioni di blocco e disagio significative che non trovano sollievo attraverso le strategie di auto-aiuto.

 

COME È STATA LA TUA INFANZIA?

È una domanda abbastanza semplice ma a cui non tutti possono fornire la stessa riposta. Mentre alcuni hanno avuto genitori amorevoli, incoraggianti, presenti e capaci di sostegno, altri all’opposto si sono sentiti trascurati. Coloro che hanno avuto un'infanzia felice sono più capaci di connettersi al proprio stato dell’Io Bambino libero, il quale possiede una forte componente creativa e ludica, permette all’adulto di essere una persona spensierata leggera e divertente. 

Quelli che da bambini hanno avuto una infanzia infelice, sono stati trascurati hanno subito una ferita in uno o più livelli tra i seguenti:

 

1. Ferite emotive: é un trauma che coinvolge quelle persone che sono cresciute con genitori o altri adulti significativi disinteressati alle esigenze emotive del proprio bambino. Non hanno saputo fornire sostegno emotivo e protezione, fungere da guida e modello di riferimento. Non hanno prestato attenzione al proprio piccolo, hanno condannato le sue espressioni emotive ed il suo bisogno di sentirsi amato ed accettato. Il risultato è che quel bambino da adulto:

 

  • Ha sviluppato una scarsa autostima nei propri confronti;
  • Ignora le proprie esigenze emotive ed i propri bisogni;
  • Nasconde o evita di esprimere le proprie emozioni. Erroneamente pensa che se si esprimesse liberamente verrebbe nuovamente ignorato e trascurato;
  • Manifesta malattie psicologiche o fisiche legate alla sua incapacità di ascoltare, accettare e affrontare le sue emozioni in modo sano (reprime le proprie emozioni). Soffre ad esempio di disturbi alimentari, d’ansia o di attacchi di panico.

 

2. Ferite Psicologiche: questo tipo di trauma infantile é stato vissuto da quelle persone che hanno avuto genitori che non hanno saputo ascoltare, accogliere e dare loro importanza quando erano bambini. Il risultato è che quel bambino da adulto:

 

  • Ha sviluppato una bassa autostima a causa di qualche forma di abuso psicologico. Da bambino é stato come ridicolizzato, ignorato, punito, respinto, criticato, é stato oggetto di forti pressione per assecondare le alte aspettative genitoriali;
  • Ha problemi nel gestire la rabbia sia per il trauma irrisolto sia perché è incapace di amarsi;
  • Ha sviluppato una dipendenza o qualche disturbo nevrotico per compensare l’insicurezza, placare l’ansia e trovare conforto;
  • Soffre di disturbi psicosomatici sui cui sposta il trauma irrisolto;
  • Hai problemi nel creare e mantenere relazioni sane e rispettose.

 

3. Ferite Fisiche: i bisogni fondamentali che i genitori devono saper soddisfare sono innanzitutto quelli di nutrimento (fame, sete), accudimento fisico (sonno ed altri bisogni fisiologici) e garantire la sicurezza fisica, riparo e protezione dai pericoli. In assenza di tali aspetti di base intrinseci ad una relazione affettiva tra genitore e figlio si possono sviluppare i seguenti problemi:

 

  • Scarsa autonomia, 
  • Trascuratezza e difficoltà nella cura del proprio corpo e nel soddisfare adeguatamente i propri bisogni fisici a livello fisico e alimentare (dieta malsana, anoressia, obesità);
  • Messa in atto di comportamenti patologici di tipo ossessivo-compulsivo con l’intento di garantirsi un senso di sicurezza o, all’opposto, comportamenti violenti o estremamente rischiosi (ricerca di sesso non protetto o promiscuo, guida spericolata, comportamenti antisociali, uso di droghe, alcol);

 

È importante ricordare che mentre molte problematiche che le persone lamentano sono il risultato dell'abbandono subito nell’infanzia tormento, colpa ed autocommiserazione allo stato attuale sono inutili. Va considerato che si è vittima di altrettante vittime ovvero di genitori che a loro volta sono stati trascurati dai propri genitori. Si tratta quindi di una catena di ferite psicologiche, emotive e/o fisiche che si tramandano lungo le generazioni. Il problema reale è la totale mancanza di consapevolezza che tutte queste generazioni di genitori hanno avuto circa gli effetti delle loro azioni e dell’impatto deleterio che avrebbe avuto il loro stile educativo sulla prole.

 

COME RISANARE IL BAMBINO INTERIORE?

Alcuni genitori o figure educative potrebbero non aver soddisfatto le necessità dei propri figli; in ogni caso la persona diventata adulta può sanare autonomamente le proprie ferie diventando il genitore buono ed amorevole di se stesso. E’ possibile ri-genitorizzarsi. All’interno della personalità di ognuno è presente uno Stato dell’Io Genitore che ci fa assumere comportamenti critici  o affettivi nei nostri ed altrui confronti. E’ quella componente, o vocina interiore, che usiamo quando vogliamo criticarci ed ammonirci oppure incoraggiarci e avere cura di noi stessi.

E’ fondamentale energizzare il Genitore interno per sviluppare abilità vitali ed essenziali come l’accettazione, il perdono, la compassione e l’amore verso di sé.

Di seguito alcune considerazioni che possono essere utili per riconnettersi e risanare il bambino interiore ferito, impaurito ed adattato.

 

  • Rimani aperto ed in contatto col Bambino interiore: esitazione e cinismo rallentano il processo di guarigione di quel lato vulnerabile, arcaico ed infantile che è in te. Pensa al bambino che sei stato, a cosa hai vissuto, cosa hai tratto dalla tua esperienza e a come hai imparato ad agire per effetto delle esperienze che hai vissuto i primi anni della tua vita. Rifletti su come ti sei sentito, quello che ti è piaciuto e quello che non ti è piaciuto. Recupera dalla memoria un'immagine chiara del bambino che eri anche guardando le vecchie fotografie.
  • Incoraggia il tuo Bambino interiore ad uscire: recupera hobby, passioni e tutto ciò che ti permette di recuperare l’aspetto giocoso e gioioso che con la maturità hai messo da parte o soffocato. Fai ciò che ti faceva stare bene allora (ad esempio soffia bolle di sapone, dondolati sull’altalena, mangia caramelle, gioca, fai cose divertenti e sorridi). Permettiti di fare cose sciocche, inutili e ridicole solo per puro piacere. Come adulti abbiamo l’assurda convinzione che nella vita si debba sempre essere seri, razionali e tenere comportamenti sensati e controllati. Gli adulti hanno una forte propensione per il dovere e perdono il senso del piacere, la libertà e la spontaneità tipica dei fanciulli. Ciò che col tempo invecchia più veloce non è il corpo ma la mentalità.
  • Esplora i motivi per i quali il tuo Bambino interno è ferito, spaventato, arrabbiato: per conoscerti meglio trovare le ragioni per le quali oggi agisci comportamenti inappropriati o provi emozioni limitanti. E' essenziale che tu ti faccia alcune domande per trovare utili risposte. Che cosa è successo durante la prima infanzia o l’adolescenza per cui oggi ti senti vulnerabile o bloccato nel vivere liberamente e con gioia? Come sei stato trattano dai tuoi genitori o dagli altri adulti che hanno contribuito alla tua formazione? Hanno saputo soddisfare le tue esigenze emotive, psicologiche e/o fisiche? Hai avuto esperienze che ti hanno segnato ed impedito di sentirti amato, rispettato e felice? I tuoi pensieri, sentimenti, comportamenti e le credenze che hai oggi hanno un collegamento con ciò che hai vissuto come bambino?
  • Sviluppa l’amore verso di te: assumi comportamenti affetti e protettivi nei tuoi confronti in modo da costruirti e consolidare un auto-genitore interiore buono con cui saprai consolarti ed incoraggiarti quando ti sentirai in difficoltà, spaventato o arrabbiato per questioni di oggi ma che ti rievocano i traumi del passato. Cerca di guardarti come ad un essere umano intrinsecamente prezioso, amabile e degno di affermarti nella vita. Usa quotidianamente affermazioni positive come ad es. "Onoro il mio bambino interiore. Mi voglio bene, mi do libertà ed agisco in modo spontaneo perché ho il diritto di essere felice”. Impara a coccolarti ed avere cura di te stesso tenendo conto delle tue esigenze emotive, psicologiche e fisiche. Cambia il modo in cui ti tratti: evita di trascurarti o maltrattarti alla stregua di come fecero le persone che avrebbero dovuto amarti.

 

Pagina Facebook - Canale Telegram


Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.