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Parole e frasi che accendono il conflitto

Quando discutiamo con qualcuno (partner, familiare o amico) in modo accalorato ci si può lasciar sfuggire alcune parole o frasi che fanno “bollire il sangue” di chi le ascolta e che portano ad alimentare il conflitto. Anche se ciò che stiamo dicendo ha senso la modalità che usiamo fa si che l'altro sia disponibile ad accogliere e prendere in seria considerazione il nostro punto di vista o l’opinione esposta. Questo perché le parole e le modalità con cui ci stiamo esprimendo mettono sulla difensiva l’ascoltatore. Quindi ciò che permette alla comunicazione di essere fluida ed efficace tra due persone non è tanto ciò che ci si dice, ovvero il contenuto, ma la modalità con cui si esprimono tali contenuti. Quanto più teniamo alla relazione e quanto più è importante il messaggio che vogliamo passare tanto più è necessario essere amorevoli e sensibili nei confronti di chi ascolta per non sconvolgerlo o urtarne la sensibilità. In questo articolo voglio mettere in evidenza alcune parole e frasi che spesso si dicono senza considerare l’impatto negativo che hanno sulla relazione, frasi usate in modo frettoloso, e fornire alcuni suggerimenti per uno stile comunicativo più funzionale al rapporto di coppia.

 

1. Frasi “Tu”: frasi come “Tu sei… sconsiderato, pazzo, incosciente…” che implicano attribuire un’etichetta all’altro o la responsabilità di ciò che noi stiamo sentendo come riflesso di un comportamento “Tu mi fai sentire…” sono espressioni verbali che celano un’accusa. Nessuno ama sentirsi etichettare o accusare e quando questo accade ne consegue una chiusura difensiva al dialogo a cui può seguire un contro attacco. Quando ci si rivolge a qualcuno è bene invece parlare di se stessi e della propria esperienza interna usando l’”Io” in merito ad un fatto o un comportamento osservato senza giudizi: “Io mi sento poco considerato quando ti parlo e non mi guardi”.

 

2. Frasi “Ma”: frasi che contengono il “Si… ma” hanno un effetto svilente e non rendono merito a ciò che c’è di positivo in quello che l’altro dice o fa. "Questa è una buona idea ma …”, ”Mi piace ma…”. Il “ma” porta a recepire solo che stiamo sottolineando quello che non funziona o non è buono. Cambiando però l’ordine delle parole nella frase il risultato può essere differente. Nel caso di “sei un po 'pigro, ma ti amo”; ciò che in conclusione viene percepito è solo l’ultima parte del discorso; in questo caso l’effetto sarà positivo. Nelle frasi “ma”, seppur può sembrare strano, l'ordine delle parole cambia l’effetto delle reazione di chi ascolta. E’ più utile in ogni caso sostituire il “ma" con la congiunzione “e”. Invece di "sei un ottimo partner ma devi essere più paziente con i tuoi figli” si può restituire “Sei un ottimo partner e vorrei vederti più disponibile coi tuoi figli”.

 


3. Frasi svalutanti:Hai detto una sciocchezza”, “E’ ridicolo quello che hai detto”, “Questa è la cosa più stupida che tu abbia mai detto/fatto” sono frasi che fanno sentire respinto, rifiutato, ridicolizzato il destinatario. E’ facile quindi sentisi improvvisamente insultati, offesi e intenzionati a reagire per difendere la propria credibilità o intelligenza. Invece di respingere a priori le idee del partner, quando siete in disaccordo cercate di dare merito a ciò che dice e al ragionamento che ha fatto per giungere al suo punto di vista. Come essere umano è intelligente e capace di pensare; dategli fiducia poiché ha un cervello che funziona e non necessariamente dice cose prive di senso ma semplicemente sta usando una logica e dati differenti per giungere alla sue conclusioni. Elencate inoltre i suoi meriti e qualità più che zittirlo e squalificarlo come persona.

 

4. Frasi “Perché: "Perché sei in ritardo?”, "Perché non mi hai presentato a ...?”.  Quando ci viene chiesto il perché di qualche azione diventiamo sospettosi e cerchiamo di giustificarci. Possiamo all’opposto semplicemente chiedere informazioni senza utilizzare “perché” per sostituirlo con “cosa” che ha una connotazione più neutrale. Ad esempio, invece di chiedere "Perché sei in ritardo?" più semplicemente "Cosa è successo?".

 

5. Frasi “Se”: “Se (tu) … mi amassi veramente" “, “Se fai cosi allora significa che…”. Evitate di fare congetture o di trarre conclusioni affrettate su sentimenti che il partner prova attraverso l’analisi dei suoi comportamenti. Non è possibile intuire cosa sente. Se il partner non fa ciò che vorremmo ciò non significa che non prova amore; mettergli in bocca opinioni e sentimenti che non dice e non prova crea solo tensione. Se in un rapporto non ci si sente abbastanza amati e valorizza l’unica cosa da fare è affrontare il problema senza accusarlo il partner per ciò che non fa.

 

6. Frasi “Sempre e mai”: "Perché devi sempre …interrompermi?" o "Perché non puoi mai …?" sono frasi che non solo contengono i temuti “tu” e “perché” ma includono anche l'uso degli avverbi quali "sempre" e “mai”. Questa parole portano a ricercare immediatamente esempi che disconfermino tali affermazioni assolute. Per sostituire questi avverbi assoluti si può fare appello ai sentimenti che si provano con il pronome “io” evitando le accuse. Es. “(Io) Mi sento frustrato scoraggiato per il fatto che hai tagliato corto il discorso” oppure” (Io) mi sento molto più rispettato se in questa conversazione  quando riesco a finire le mie frasi”.

 

7. Frasi che contengono confronti con altri: "Perché non fai come mia madre…?”, ”I miei ex mi facevano spesso delle sorprese”. I paragoni sono offensivi e non rappresentano un buon modo per far si che il partner possa accorgersi di un nostro bisogno in coppia o di una insoddisfazione. Ciascuno è quel che è ed ha le suoi modi di stare in una relazione affettiva. Se si desidera qualcosa di diverso è necessario fare richieste con tatto e non mediante le provocazioni che finiscono per allontanare i partner anziché promuovere la soddisfazione di un bisogno a la ricerca di nuove soluzioni.

 

8. Frasi accusatorie che hanno lo scopo di far sentire in colpa: “Se è successo questo è colpa” meglio dire “Ho necessità di parlarti perché che qualcosa che mi disturba in quello che fai…”. A volte il partner è così abituato ad essere incolpato da sentirsi responsabile di situazioni in cui non ha commesso alcunché, si prende la colpa anche quando non ne ha. Dare la colpa a qualcuno ci porta a convincerci che la nostra la felicità dipenda dalle persone che abbiamo attorno e dal fatto che faranno ciò che desideriamo. Quando non corrispondo alle aspettative diventano il capro espiatorio della nostra insoddisfazione. Questo atteggiamento mette all’angolo il partner e lo fa sentire così sbagliato da fuggire dalla relazione convinto di non essere capace di far felice l'amato/a. 

 

Cosa fare quando ci si accorge di essere utilizzatori “seriali” di tali parole conflittuali?

Bisogna impegnarsi a cambiare il proprio modo di comunicare. In accordo col partner si può fare un elenco di frasi specifiche che si desidera smettere di usare. Durante le conversazioni, ed in special modo durate le discussioni, si può imparare a riconoscere segnali come la stanchezza e l’irritazione che spesso portano all’uso di modalità automatiche di comunicazione. Imparare a fermarsi per tempo o a “mordersi” anticipatamente la lingua prima di dire qualcosa che potrebbe ferire. 

Fermatevi appena potete ed evitate di dire cose che possano nuocere… tutto ciò che ferisce fa male alla stabilità ed alla durata della relazione. Anche se il partner ha fatto qualcosa di sbagliato qualunque accusa è ingiustificata. Se invece siete vittima delle parole conflittuali altrui fate notare come vi sentite e spostate momentaneamente la conversione su qualcos'altro di più neutrale. Quando il clima sarà più disteso cercate un impegno da parte del vostro partner per interrompere l'uso di parole e frasi che causino conflittualità di coppia.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.