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Tradimento: l’altra donna

Gli articoli che trattano il tema del tradimento per lo più riguardano le motivazioni ed i sentimenti del traditore, del dolore che sperimenta la persona tradita quando scopre la relazione extraconiugale perpetrata a sua insaputa. Altri articoli parlano delle dinamiche interne alla coppia che hanno determinato tale situazione. Raramente viene contemplato il vissuto ed il punto di vista della “terza” persona coinvolta. La prospettiva dell’altra donna è trascurata malgrado faccia parte del quadro di insieme. La maggior parte delle persone che sono vittime di un tradimento tende ad incolpare il terzo che sta all’esterno, accusandolo di aver interferito sull’assetto della coppia. Si tratta di un capro espiatorio facile sul quale riversare la responsabilità dell’accaduto piuttosto che sul coniuge infedele o sulle problematiche latenti e soggiacenti la relazione.

In questa gioco all’accusa, c’è in ballo la gelosia della moglie nei confronti del proprio marito che sente che le viene portato via “qualcosa di suo”, che possiede.  

Proviamo a soffermarci sull’altra donna. Perché si è coinvolta ed ha iniziato una relazione con un uomo sposato? Che cosa l’ha attratta di questa situazione? Cosa si aspettava? Quali vantaggi trae da una relazione clandestina? 

Probabilmente ciò che attrae la donna-amante, ma lo stesso varrebbe se si trattasse di un uomo-amante, di un partner già occupato è la possibilità di avere una relazione senza un legame di attaccamento. Ciò le/gli garantirebbe, almeno all’inizio, di mantenere la propria autonomia o di contenere la paura che sentirebbe se scegliesse una relazione ufficiale “alla luce del sole”. In sostanza un modo per tutelarsi da ulteriori delusioni. Un’ altra motivazione riguarda il fatto che doveva essere la “storia di una sera” che però si è sviluppata oltre le intenzioni iniziali. Dal flirtare allo scegliere di vivere un incontro di sesso ma in cui poi è rimasta coinvolta emotivamente. Una ragione diversa che ha portato alla relazione clandestina sta nella convinzione che sia stato amore a prima vista e che quindi non poteva non essere vissuto. Altre cause sono la ricerca di un uomo che ha soldi, potere o che attrae perché più anziano.

Altre ragioni o scuse sono il “non sapevo che fosse sposato”; la maggior parte però, una volta saputo del matrimonio sceglie di continuare la relazione dicendosi “non conosco il coniuge e non mi riguarda cosa c’è tra loro poiché lui/lei ama solo me”. 

Proprio perché si tratta di una relazione vissuta coi sotterfugi ed il “contagocce” il sesso, le attenzioni, l’affettività sono intense. Mancano i problemi del quotidiano in questo tipo di rapporto; dunque la donna-amante sente di aver trovato un partner attento, coinvolto e che la fa sentire speciale… seppur sia occupato. Insomma di questa storia all’inizio ci sono solo “rose e fiori” e mancano, apparentemente, le “spine”. 

Un uomo sposato da  all’“altra partner” il meglio di se, molto di più di quando sia disposto a fare un partner regolare. 

L’idea quindi che l’altra si fa è di un principe azzurro che, se solo potesse, la tratterebbe come una regina. La porterebbe nei migliori ristoranti, le darebbe tutto il suo tempo, le attenzioni e le comprerebbe doni costosi. Durante la fase di corteggiamento, secondo “l'altra donna" non esiste un compagno migliore al mondo per cui al fatto che sia sposato ci si può pensare in un secondo momento. Tuttavia, di quell’uomo ha visto solo i pregi ma non lo conosce abbastanza bene e nel suo contesto quotidiano da aver potuto osservare i suoi lati negativi… che ci sono sempre.

Dall’altro lato abbiamo un uomo sposato che, dopo anni di rapporto coniugale, probabilmente non è più così tanto coinvolto emotivamente e sessualmente. Ha visto la moglie con e senza trucco, ha affrontato litigi, crisi familiari, finanziarie, lavorative e può sentite il bisogno di qualche stimolo nuovo, di un pò di leggerezza. Non è detto che la vada cercando di proposito… a volte gli capita proprio di fronte.

Questa nuova donna rappresenta quindi la donna ideale, quella della fantasia. Soddisfa il suo appetito sessuale, è provocante indossando biancheria sexy, è interessata ad ascoltarlo e capirlo. Lui così si sente ancora piacente e vivo. Ovviamente tutto ciò senza distrazioni, preoccupazioni legate alla casa, ai bambini, alle bollette. Un mondo parallelo piacevole ed esente da problemi. Dove l’amante-donna è impegnata solo ad attrarlo, stimolarlo e renderlo felice. Tutto troppo bello per una sola notte, coinvolgente ed impossibile da lasciar andare per rientrare nella monotonia e tra i problemi insiti nella relazione ufficiale.

Così quando una moglie scopre la relazione extra coniugale cerca di capire cosa aveva l’altra di particolarmente accattivante. Si sofferma sulla pratiche erotiche che cerca di emulare senza pensare che c’è molto di più: la leggerezza, l’euforia della novità, la passione ritrovata, la possibilità di osare chiedere pratiche sessuali inusuali senza imbarazzo, sentimenti coinvolgenti e soprattutto l’assenza di problemi, richieste e responsabilità: un mondo perfetto ma irreale che lei non può dargli. 

Dopo alcuni mesi, circa sei, quando la relazione clandestina si stabilizza l’euforia lascia il posto ai primi problemi. La donna-amante realizza che rimane in perenne attesa di un messaggio, una chiamata o una visita. Il tempo dell’attesa è enorme rispetto al tempo della condivisione. Si sente scontata e non più la sua priorità. Nel frattempo ha rinunciato a hobby, interessi, amicizie ed altre relazioni in attesa di lui.  Non ci sono vacanze, feste, ricorrenze da passare assieme. Ogni occasione importante è vissuta in solitudine. Ci sono promesse non mantenute, molta tristezza al limite della depressione. L’idea che si instilla è di non valere molto come donna visto come viene trattata e di come si deve accontentare “delle briciole”.

A volte, raramente l’altra viene scelta a scapito della moglie ma più spesso viene “messa in attesa” per anni: il motivo principale è che prima devono crescere i figli che altrimenti soffrirebbero troppo in caso di separazione. Uomini non disposti a rinunciare all’una o l’altra a scapito della serenità di tutti: figli compresi che vivono una famiglia fittizia.  

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.