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La relazione di abuso

Quando si inizia una relazione affettiva non è sempre facile prevedere se assumerà la forma di un rapporto abusivo. Ci sono molti partner violenti che all’inizio sembrano assolutamente equilibrati ed amorevoli. La violenza domestica, sotto forma di aggressioni verbali e fisiche, spesso si manifesta a lungo andare quando ormai il rapporto è consolidato e si è legati affettivamente al partner. In tutte le relazioni abusive vi è un partner violento cerca di esercitare il suo controllo e di avere potere sul partner più debole.

L'abuso è caratterizzato da uno schema ripetitivo di comportamenti atti a mantenere il controllo su di una persona che spesso presenta tratti dipendenti di personalità e quindi si lega all'altro permettendogli di avviare la sua escalation di rabbia e manipolazione. L’abusante può trarre godimento dalla sensazione di riuscire ad esercitare il suo controllo sul partner. Si tratta di una modalità relazionale disfunzionale appresa da familiari, amici o dal contesto culturale e che si manifesta attraverso violenza fisica e sessuale, minacce, intimidazioni, coercizione, ricatti, abuso emotivo e privazione economica.

Per descrivere accuratamente modalità e fasi dell’abuso domestico si utilizza la “ruota della violenza e del controllo”. In questo diagramma circolare all’interno vengono collocati i comportamenti coercitivi più sottili mentre verso l’esterno vi sono gli abusi e le minacce più forti e palesi che appaiono più evidenti con l’andar del tempo.

 

  • Intimidazione: l’abusante incute timore con lo sguardo, gli atteggiamenti, i gesti. Ad esempio agisce la propria frustrazione e rabbia contro cose ed oggetti, mostra armi, coltelli con lo scopo di incutere terrore nella sua vittima. Minaccia di distruggere averi ed effetti personali, di ferire, far sparire o uccidere un animale domestico a cui il partner è affezionato;
  • Abuso di Potere: Impedisce al partner di prendere delle decisioni personali e ne limita la libertà impedendogli di continuare ad andare a lavorare, di studiare, fare sport o svolgere altre attività fuori casa.
  • Violenza Psicologica: critica, svaluta, insulta il partner, lo umilia, afferma che non è in grado di far nulla, che è pazzo allo scopo di suscitare senso di colpa.
  • Isolamento: controlla il/la partner, ciò che fa, dove va e con chi. Impedisce e scoraggia la vittima nel mantenere relazioni con amici e familiari, usa la gelosia per giustificare il suo comportamento estremo.
  • Negazione: nega gli episodi di violenza e gli scatti di ira affermando che non sono mai avvenuti. Sposta la responsabilità delle sue reazione violente sul partner, giustificando i suoi agiti come normali e comprensibili reazioni alle sue mancanze.
  • Violenza fisica e sessuale: Esercita pressioni per fare sesso quando vuole ed a suo modo senza rispettare la volontà del partner o le sue più intime necessità (uso di droghe, alcool, sesso estremo).
  • Falsa riappacificazione: dopo aver abusato, l’aguzzino si preoccupa delle conseguenze dell’abuso, di poter essere scoperto, perciò trova una serie di scuse per evitare l'assunzione di responsabilità.
  • Ricatto: usa i figli per affermare che il/la partner è un cattivo genitore e lo/la minaccia di togliergli la custodia dei bambini.
  • Violenza Economica: controlla le spese e limita l’uso del denaro del partner, pretende di gestire tutte le entrate in modo da costringerlo/la a chiedere denaro e a dipendere in toto nelle decisioni.

 

Uscire da una relazione abusante è più complicato di quanto sembra; quando una vittima lascia il suo aguzzino, gli toglie il potere ed il controllo di cui ha bisogno, spesso la reazione di vendetta all'abbandono ricevuto può essere molto violenta e distruttiva. Per diverse ragioni quindi molte persone scelgono di rimanere a subire:

 

  • Paura: l’abusato può avere paura di ciò che accadrà se decide di chiudere quella relazione e teme conseguenze peggiori del rimanere immobile.
  • Abuso come normalità: se una persona ha avuto esperienze di abuso ed aggressività nella propria famiglia di origine può ritenere normali tali comportamenti e tollerarli.
  • Isolamento sociale: il partner può minacciare di rivelare un segreto personale perciò la paura di essere svergognati socialmente può bloccare la persona dal liberarsi di un rapporto insano.
  • Imbarazzo o vergogna: la difficoltà nell’ammettere di essere stati abusati e di averlo permesso o di accettare il fallimento della relazione, di doverne rendendo conto ad altri, di essere giudicati male per questo possono essere scuse con cui la persona permane nell’abuso. A volte le vittime pensano di essere in qualche modo responsabili della situazione e delle reazioni del partner violento.
  • Bassa autostima: porta la vittima a credere che le accuse del carnefice abbiano senso e siano meritate.
  • Amore: spesso la vittima è innamorata dell’immagine ideale che il violento ha dato all’inizio de rapporto e spera che possa tornare ad essere quella persona. Oltre a ciò il senso del dovere nei confronti dei figli fa si che opti per mantenere unità la famiglia a suo svantaggio.
  • Motivi Religiosi e Culturali: possono indurre a rimanere in un rapporto disfunzionale piuttosto che porre fine alla relazione.
  • Mancanza di denaro: quando la vittima è finanziariamente dipendenti dal partner violento può sembrare impossibile porre fine al rapporto.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.