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Elaborazione del lutto

Dr. Sgambati Psicologo Pordenone
Dr. Sgambati Psicologo Pordenone

Perdere qualcuno o qualcosa che amiamo che ci sta profondamente a cuore è molto doloroso. E’ normale provare diversi tipi di emozioni come reazione ad una perdita significativa. Non esiste una modalità unica di esternare il dolore, un modo giusto o sbagliato di farlo. Ci sono però modi più sani di altri per affrontare il dolore che, col tempo, deve essere elaborato per consentirvi di andare avanti.

Il dolore è una risposta naturale alla perdita; è una sofferenza emotiva che proviamo quando ci separiamo definitivamente da qualcuno o qualcosa di profondamente significativo per noi: più importante è la perdita più il dolore che proviamo sarà intenso. Facciamo i conti col dolore legato alla morte di una persona cara ma non solo, anche di fronte ad altre situazioni di distacco tra cui la perdita di:

  • Una relazione affettiva (rottura del legame, separazione, divorzio);
  • Del proprio stato di salute;
  • Del lavoro;
  • Della propria stabilità economica/finanziaria;
  • Di un bambino a causa di un aborto spontaneo;
  • Del ruolo lavorativo come conseguenza del pensionamento;
  • Di un sogno accarezzato a lungo;
  • Di una persona cara per malattia grave;
  • Di un animale domestico;
  • Di un’ amicizia;
  • Della sicurezza personale dopo un trauma o shock;
  • La vendita di una casa di famiglia e dei ricordi connessi.

 

Ci sono perdite più significative di altre: anche una transizione di vita, di ruolo, può essere accompagnata da dolore. Ad esempio il passaggio dalla laurea al mondo del lavoro è un salto nel buio, il cambio di lavoro, la vendita della casa di infanzia o il pensionamento da una carriera che ha dato soddisfazioni e della quale si è orgogliosi.

Ognuno piange in modo diverso il proprio lutto; come ci si addolora dipende da molti fattori tra cui il tipo di perdita, la propria struttura di personalità e le personali strategie di fronteggiamento delle situazioni problematiche (strategie di coping), dalle esperienze di vita, dalla fede religiosa.

 

Il processo di elaborazione del lutto richiede tempo; la guarigione avviene gradualmente e non può essere forzata ed avvenire in fretta. Alcune persone iniziano a sentirsi meglio dopo poche settimane o mesi mentre per altre può durare anni. Qualunque sia la propria esperienza di dolore, è importante essere pazienti con se stessi e permettere al processo di svolgersi in modo naturale.

E’ importante fare i conti col dolore poiché cercando di ignorarlo non farà che peggiorare le cose nel lungo periodo. 

Sentirsi triste, spaventati e soli sono normali conseguenze della perdita. Piangere non significa essere deboli. Non è necessario mostrarsi forti per "proteggere" familiari ed amici. E’ più utile mostrare e condividere i propri veri sentimenti affinché ci si possa aiutare reciprocamente.

Alcune persone non esprimono il proprio dolore attraverso il pianto; ciò non significa che siano insensibili ma che hanno altri modi di dimostrarlo. La tristezza non è l’unico ed universale modo con sui si fa i conti col dolore.

 

Secondo la psichiatra Elisabeth Kübler-Ross l’elaborazione del lutto avviene in 5 fasi:

 

  1. Negazione/Rifiuto: in principio si nega il lutto come naturale meccanismo di difesa);
  2. Rabbia: quando si realizza la perdita, subentra un enorme carico di dolore che provoca una grande rabbia alle volte rivolta verso se stessi o persone vicine o, in molti casi, verso la stessa persona defunta;
  3. Negoziazione: si tenta di reagire all’impotenza cercando delle risposte o trovando soluzioni per spiegare o analizzare l’accaduto;
  4. Depressione reattiva: ci si arrende alla situazione razionalmente ed emotivamente;
  5. Accettazione: si accetta l’accaduto, riappacificandosi con esso, spesso sperimentando fasi di depressione e rabbia di natura moderata, volte a riconciliarsi definitivamente con la realtà.

 

Tuttavia, non tutte le persone attraversano necessariamente ogni stadio in modo sequenziale per superare il dolore della perdita e guarire. Non si tratta di una struttura rigida che si applica a tutti coloro che fanno i conti col dolore. Di fronte al lutto non c’è una riposta standard dell’essere umano perché nessuna perdita è uguale all’altra; ogni lutto è individuale cosi come lo sono le vite di ciascuno di noi.

Possiamo pensare al processo di elaborazione del lutto anziché per stadi sequenziali come ad una sorta di ottovolante emotivo. Nelle fasi iniziali si tratta di un processo con picchi emotivi più profondi che via via che il tempo passa diventano meno intensi e più brevi. Anche anni dopo una perdita, soprattutto in occasione di eventi speciali come un matrimonio di famiglia o la nascita di un bambino, possiamo ancora sperimentare un forte senso di dolore.

 

Quali sono i sintomi più comuni? 

Nelle prime fasi del dolore si può avere la sensazione di impazzire, di sentirsi in un altra dimensione come in un brutto sogno e per molti è comune mettere in discussione le proprie convinzioni religiose. I sintomi sono:

 

1. Shock e incredulità: Subito dopo una perdita, può essere difficile accettare quello che è successo. Ci si può sentire intorpiditi, avere difficoltà a realizzare ciò che è accaduto se non addirittura negarlo. Si può continuate ad aspettare il ritorno della persona amata pur razionalmente sapendo che questo non accadrà mai. 

 

2. Tristezza: è il sintomo universalmente associato al dolore. Può essere accompagnato da sentimenti di vuoto, disperazione, profonda solitudine, pianto a dirotto ed instabilità emotiva.

 

3. Senso di colpa: si può rimpiangere cose che non si sono potute fare o dire con la persona che ci ha lasciato. Ci si può anche sentire in colpa per il sollievo che si prova quando la morte avviene dopo una lunga malattia o per non aver cercato di impedire la morte anche se non vi era più nulla che si sarebbe potuto fare.

 

4. Rabbia: anche se la perdita non è stata colpa di nessuno. Quando si perde una persona cara ci si può essere arrabbiare con se stessi, con dio, con i medici e con il defunto perché ci ha abbandonato. La morte è considerata un' ingiustizia per cui si cerca un capro espiatorio al quale addossare la colpa.

 

5. Paura: ci si può sentire spaventati, ansiosi, impotenti ed insicuri. A volte si può sperimentare dei veri e propri attacchi di panico poiché la morte di quella persona innesca timori circa la propria mortalità, la propria capacità di far fronte da soli alla vita ed alle responsabilità senza quella persona vicino.

 

5. Sintomi fisici: il dolore non è solo un processo emozionale ma comporta spesso manifestazioni fisiche come stanchezza, nausea, abbassamento delle difese immunitarie, perdita di peso o aumento di peso, dolori ed insonnia.

 

Come affrontare il dolore della perdita? 

Cercate sostegno: il fattore più importante nella guarigione a fronte di un lutto è la presenza di supporto da parte di altre persone con cui parlare dei propri sentimenti, condividere la vostra perdita vi aiuterà ad alleggerivi dal dolore. Accettate l’aiuto che vi viene offerto anche se in queste circostanze le persone non sanno bene come aiutarvi. Tutti sono in difficoltà di fronte alla morte. Se siete religiosi cercate conforto in attività spirituali come la preghiera, la meditazione, i luoghi di culto. Se invece non siete credenti partecipate ad un gruppo di sostegno. Il dolore può farvi sentire soli anche se siete circondati di persone care, cercate l’aiuto di un terapeuta se sentite che è insopportabile.

Potete esprimere i vostri sentimenti in modo concreto e creativo: ad esempio tenendo un diario o scrivendo una lettera alla persona scomparsa per dire ciò che è rimasto in sospeso, ciò che non avete avuto la possibilità di dirgli. Potete comporre un alcun fotografico che ne celebri la vita, piantare un sempreverde in giardino per dare continuità alla sua vita in modo simbolico, coinvolgervi in attività ed organizzazioni benefiche o sociali che erano importanti per quella persona. 

Prendevi cura di voi e della vostra salute fisica: la mente ed il corpo sono collegati e lo stress per una grave perdita può farvi esaurire rapidamente le energie. Abbiate cura dei vostri bisogni fisici ed emotivi. Il dolore non può essere evitato ne prolungato sino a portarvi a depressione, ansia, abuso di sostanze o altri problemi di salute.

Combattete lo stress cercando di dormire a sufficienza per quanto vi è possibile, mangiare bene ed evitate di fare uso di alcool o droghe per intorpidire il dolore o risollevare l'umore artificialmente.

Pianificare in anticipo le giornate collegate ad anniversari, luoghi o momenti che potrebbero risvegliare ricordi e sentimenti. Se sarete preparati saprete trovare strategie per onorare la persona amata senza andare in shock.

 

Se il dolore non va via?

Col passare del tempo il dolore dovrebbe diventare meno intenso, accetterete la perdita ed inizierete ad andare avanti. La tristezza per aver perso qualcuno che amiamo non va mai via completamente ma non dovrebbe rimanere al centro della scena. Se, invece, con l’andare del tempo il vostro dolore peggiorasse impedendovi di accettare la morte, di riprendere la vostra vita, la routine quotidiana e le altre relazioni allora è possibile siate di fronte ad un "lutto complicato" o che si sia trasformato in un disturbo depressivo maggiore.

 

I sintomi di lutto irrisolto, o complicato, includono:

 

  • Intenso desiderio e la nostalgia per il defunto;
  • Pensieri o immagini intrusive della persona cara;
  • Negazione della morte o senso di incredulità;
  • Credenza irreale che la persona amata sia ancora viva;
  • Ricerca continua della presenza della persona in luoghi familiari;
  • Evitamento di cose che possono ricordare la persona amata;
  • Rabbia estrema e prolungata per la perdita;
  • Sensazione di vuoto e perdita di senso della propria vita.
  • Intenso e diffuso senso di colpa;
  • Pensieri suiciderai o pensieri di morte;
  • Sentimenti di disperazione o inutilità;
  • Eloquio lento e rallentamento motorio;
  • Incapacità di svolgere normale attività quotidiane a casa, scuola al lavoro;
  • Allucinazioni visive o uditive.

 

Gli antidepressivi, in linea generale, non hanno la funzione di aiutare il processo di elaborazione del lutto; i farmaci possono alleviare alcuni sintomi ma non trattare la causa del vostro dolore: ovvero restituirvi la persona amata. Svolgono un’ azione sedativa nei confronti del dolore, lo intorpidiscono, ritardandone il processo del lutto.

Se si riconosce che in voi si stanno manifestando sintomi importanti o una depressione clinica è necessario parlarne con un professionista della salute mentale. La depressione se non trattata può portare a significativi danni emotivi, problemi di salute e può essere pericolosa per la vostra vita. Un trattamento certamente aiutarvi a stare meglio. 

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.