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Le relazioni malate

Dr. Sgambati Psicoterapeuta Pordenone
Dr. Sgambati Psicoterapeuta Pordenone

Gli essere umani in genere, al di la di alcune eccezioni, sentono il bisogno di vicinanza fisica ed emotiva ad un partner. In effetti la vita condivisa con qualcuno è molto più soddisfacente della solitudine seppur bisogna riconoscere che il rapporto con gli altri rappresenta una delle aree dell’attività umana più difficile e ricca di sfide. 

Le relazioni richiedo uno sforzo poiché l’incontro con l’altro implica che dobbiamo imparare cogliere e adattarci alle loro idiosincrasie, difetti, umori cosi come pure è chiamato a fare l’altro nei nostri riguardi. Come la maggior parte delle cose della vita è una fatica che vale la pena fare.

Alcune relazioni sono più difficili e richiedono proporzionalmente più lavoro. Se stimiamo ed abbiamo a cuore una persona, nonostante difficoltà e disaccordi, possiamo lavorare per gestire e far crescere il rapporto in modo armonico. Altri rapporti rapporti, invece, quelli malati possono essere estremamente dannosi per la nostra salute se non corretti o allontanati. Tali relazioni non sono necessariamente senza speranza ma richiedono un grande lavoro per essere trasformati in relazioni sane. 

Si definisce relazione tossica quella in cui uno dei due partner (e in alcuni casi entrambi) è sottoposto ad uno sforzo eccessivo per tentare di tenere in piedi la relazione. Entrambe le persone possono avere queste caratteristiche e soffrire perennemente di un senso di colpa. La persona tossica fa sentire l’altra colpevole di tutto quello che succede, monitorando costantemente quello che fa, senza concederle spazio e impedendo che capisca quanto sia malata la relazione e per questo ricorre alla mancanza di fiducia, al tradimento e al disprezzo.

Una relazione tossica è una relazione malata caratterizzata dalla presenza di un partner che mostra comportamenti nocivi e lesivi, sia da un punto emotivo sia fisico, nei confronti del proprio compagno o compagna. Si tratta di un rapporto in cui la nostra autostima ed il nostro benessere emotivo viene minacciato; all’opposto un rapporto affettivo sano contribuisce ad accrescere la nostra autostima attraverso la cura reciproca, il rispetto, la compassione, il vivo interesse per il benessere del nostro partner, la sua crescita, soddisfazione personale e la condivisione delle scelte: in breve, un desiderio di rendere l’altro felice.

Una relazione deve rappresentare una base sicura, una rapporto in cui possiamo essere noi stessi, spontanei, senza paura di esprimere ciò che sentiamo e pensiamo. Una relazione tossica, non è un luogo sicuro e confortevole per entrambi: è caratterizzata da un partner che si sente insicuro, soggiogato, sminuito e svalutato da un altro che domina e controlla in modo egocentrico.

Una relazione tossica non è però il frutto dei giochi psicopatologici di un solo partner: per una relazione di questo tipo ci vogliono due persona implicitamente consenzienti. 

Non dobbiamo quindi solo guardare ai comportamenti del partner tossico ma anche al destinatario che, in qualche misura, permette che questo avvenga. 

Anche in alcuni rapporti funzionali si possono evidenziare, per brevi periodi, in uno o entrambi i partner dei comportamenti tossici. Pochi di noi hanno avuto una educazione adeguata alle relazioni con gli altri, soprattutto in ambito affettivo. Dobbiamo spesso imparare col tempo a relazionarci con gli altri partendo da ciò che abbiamo imparato dai nostri genitori e le altre figure significative e sperare, almeno all’inizio, che il nostro stile di base appreso sia efficace per poi affinarlo con l’esperienza.   

Tuttavia in una relazione tossica i comportamenti disfunzionali non sono temporanei ma rappresentano la norma: il partner manifesta quotidianamente e costantemente comportamenti manipolativi ed inappropriati all’interno dell’ambiente familiare mentre all’esterno si relaziona in modo esemplare. 

Ogni rapporto in cui sono presenti violenza ed abuso è tossico e richiede un intervento immediato e, con poche eccezioni, la separazione. Qualora siate in un rapporto caratterizzato da elevata violenza dovete chiedere aiuto!

Il partner tossico ha come obiettivo principale della sue manovre l'esercitare potere sull’altro, averne il controllo e porlo in condizione di sottomissione. Le lotte di potere sono normali in qualsiasi rapporto di coppia ed in particolare nelle fasi iniziali di un matrimonio. Tuttavia nelle relazioni tossiche il bisogno di controllo del “manipolatore” è strategico e totale; in mezzi con cui esercita la coercizione all’inizio possono non essere cosi evidenti al partner.

Ci sono diversi comportamenti disfunzionali comuni che un partner tossico può utilizzare nei confronti dell’altro significativo con cui esercitare il controllo e raggiungere al suo scopo e che sono riscontrabili non solo nei rapporti di coppia ma anche nelle interazioni genitore-figlio e nei rapporti di amicizia.

Vediamo in modo più dettagliato alcune caratteristiche ed atteggiamenti tipi che il “tossico” mette in atto nei confronti del partner “vittima”:

 

1. Critica e Svalutazione:

Gli individui tossici sminuiscono e criticano la propria vittima quando questa esprime le proprie idee, le proprie convinzioni, la prendono in giro etichettandola come persona sciocca, stupida e di poco valore. Anche se viene loro richiesto di astenersi dal farlo essi continueranno ma non in situazioni pubbliche o di fronte a familiari ed amici. Il tossico spesso se ripreso dalla vittima si giustifica affermando che si tratta di scherzi e che il proprio partner non sa stare al gioco. Il problema è che non si tratta affatto di scherzi e queste continue affermazioni negative sviliscono la persona e non sono da sottovalutare. Se la vittima comincia a tollerare questo comportamento “ironico” per diverso tempo alla fine si convince, erroneamente, di non essere una persona capace di prendere buone decisioni.

Questo tipo di individuo tossico spesso cercherà di convincere la vittima di essere stata fortunata ad averlo incontrato perché nessuno vuole un partner come lui/lei; il suo obiettivo è di mantenere bassa l’autostima del partner per avere un controllo assoluto del rapporto.

 

2. Umore imprevedibile: 

Spesso il partner che subisce la relazione disfunzionale rinuncia a discutere ed affrontare situazione di disaccordo perché il partner tossico manifesta sbalzi di umore, perde il controllo, si arrabbia facilmente. Il comportamento è cosi reattivo ed imprevedibile che potete avere la sensazione di “camminare sulle uova”, in uno stato di vigilanza senza sapere se una banale chiacchierata potrebbe portare a reazioni inaspettate di rabbia contro di voi. Se confrontate queste persone rispetto alle loro eccessive reazioni emotive essi non se ne assumeranno la responsabilità ma la scaricheranno su di voi accusandovi e alzando i toni. Anche questi comportamenti di intimidazione emotiva raramente sono riscontrabili al di fuori della relazione; si tratta di un partner percepito socialmente come piacevole ed affabile.

 

3. Induce il senso di colpa: 

Il controllo che il tossico esercita sulla relazione avviene suscitando nella vittima il senso di colpa sottolineando ogni volta che il partner fa qualcosa che non a lui/lei non piace. Rimandando quando quanto sono delusi o si sentono male per l’atteggiamento e le scelte del proprio partner al fine di manipolarlo a fare e dire solo ciò che è desiderabile dal suo punto di vista. Se siete vittime di tali manipolazione vi sentirete in colpa sino a che non farete esattamente  ciò che lui/lei si aspetta da voi, niente di meno. Si configura un rapporto di dipendenza in cui finirete per annullarvi all’altro aderendo alle sue volontà ed esigenze sino a a trascurare le vostre. Il senso di colpa è la più comune forma di controllo usata da un genitore tossico per controllare e plasmare al suo volere i propri figli adulti.

A differenza del controllo esercitato mediante la critica, quello relativo al senso di colpa è molto più indiretto e sottile. Ad esempio per indurvi a fare qualcosa un genitore può fingersi malato senza criticare esplicitamente le vostre scelte.

 

4. Spostamento: 

Qualora un partner affermasse di avere un problema, di sentirsi ferito, infelice ed arrabbiato per qualcosa che il partner “tossico” ha fatto o detto con l’intento di stimolare una presa di coscienza del problema di coppia il manipolatore tossico abilmente sposterà l’attenzione e la conversazione sul proprio malessere. In queste circostante vi troverete nella posizione di consolatore anziché in quella di consolato. Le vostre preoccupazioni ed i vostri disagi saranno messi da parte senza che possiate trovare ascolto, comprensione e conforto; oltre a ciò vi potreste sentire egoisti per aver sollevato un problema che lo/la ha sconvolto emotivamente.  

 

5. Comportamento passivo, falsa dipendenza: 

Per quanto strano possa sembrare, un modo con cui il tossico esercita il proprio controllo sull’altro è attraverso la passività. Apparentemente sembra rimettere ogni decisione della coppia al proprio partner dal quale sembra dipenda totalmente, In realtà il partner manipolatore decide attraverso il suo non decidere; vuole che su di voi ricada tutta la responsabilità delle scelte per poi mettervi il broncio, non parlarvi per ore, e rimarcare che la vostra scelta era sbagliata. Si tratta di un comportamento “passivo-aggressivo”, un modo indiretto per indirizzarvi a scegliere ciò che vuole: fa si che siate voi a scegliere ciò che lui/lei desidera. La passività è un potente strumenti di controllo. Se siete coinvolti in un rapporto del genere è probabile che sperimentare ansia e/o stanchezza, costante preoccupazione per l'effetto delle vostre decisioni sull’altro.

 

6. Indipendenza ed inaffidabilità:    

La manipolazione ed il controllo si celano anche dietro alle continue affermazioni di “indipendenza”; il moto che il tossico proclama è: "Non ho intenzione di lasciare che qualcuno mi controlli o di rinunciare alla mia libertà”. Raramente si tratta di una persona che mantiene i propri impegni. Avranno sempre una scusa plausibile per non ottemperare agli impegni presi con voi: non vi chiamano, mandano a monte una uscita programmata. Mostrandosi inaffidabili vi tengono sulle spine, in bilico impedendo di prendere altri impegni o portare avanti progetti personali. Facendo questo esercitano su di voi un controllo basato sull’incertezza. Vi potete sentire insicuri, dubitare che il tossico sia effettivamente impegnato emotivamente con voi e che per lui/lei siete una priorità nella loro vita. Alla richiesta di rassicurazioni circa i sentimenti che prova la risposta sarà vaga. Questa strategia è progettata affinché vi possiate impegnare nel rapporto per guardarvi il loro amore. L’ansia che caratterizza l’incertezza minaccerà la vostra salute emotiva e fisica.

 

7. Sfruttamento:

All’inizio della relazione il partner tossico sembra molto bello, cortese e piacevole. La tossicità sta nel fatto che tutto apparentemente funziona sin quando gli si dà tutto ciò che desidera. Le richiesta tenderanno ad aumentare sempre più; non sarà mai abbastanza già che farete per lui/lei. Questo vi farà usare un sacco di energia nel tentativo di accontentarli sino a quando deciderà di lasciarvi per un nuovo partner capace di soddisfare lei sui sempre più alte richieste. Se non si sentiranno obbligati si mostreranno anche capaci di fare qualcosa per voi purché non costi loro troppo impegno e disturbo. Instaurare una relazione con questi soggetti è come fare un investimento costo che è in perdita: non conveniente.

 

8. Possessività e Paranoia: 

Si tratta di partner gelosi e possessivi. All'inizio del rapporto con questo tipo di soggetti la “gelosia”  può apparire come una conferma del interesse che hanno nei confronti del nuovo partner pur che non diventi un controllo ossessivo. Non bisogna però ingenuamente pensare che nella misura in cui la relazione diviene stabile la gelosia e possessivi passino. Questi individui tossici diventano sempre più sospettosi col passare del tempo. Possono arrivare a controllare chilometri percorsi in auto per assicurarsi che non siate andati da qualcuno, verrete interrogarti circa i vostri spostamenti, chiederanno giustificazioni infinite se ritarderete sino a rendervi la vita impossibile sino a spingervi all’isolamento sociale. I vostri sforzi per rassicurare il partner possessivo tossico  sulla vostra fedeltà saranno inutili.

 

 

Bisogna tenere presente che il grado di tossicità dei soggetti descritti è variabile da lieve ad intesa. Inoltre, in una relazione tossica non necessariamente si sperimentano tutti questi comportamenti ma in ogni caso si tratta di comportamenti nella norma ed alla base del rapporto e non un’eccezione legata a sporadici episodi. In tutte le relazioni sani si possono individuare comportamenti manipolativi di tanto in tanto come i giochi di potere, il senso di colpa. Nessuno è perfetto nel rapportarsi all’altro in una relazione ma ciò che distingue una relazione tossica è la gravità di questi comportamenti e la frequenza con cui si verificano.

E’ necessario chiedersi perché un adulto permette che il proprio partner lo danneggi emotivamente e/o fisicamente? Cosa possiamo fare per prevenire una relazione di questo tipo?

Gli individui con scarsa autostima credono di non essere amabile e/o che qualcuno possa soddisfare le loro esigenze così di adattano a stare con partner tossici convincendosi che questo è il massimo che possono ottenere dalla vita di relazione.

Se volete migliorare il vostro rapporto con un partner tossico dovete essere disposti a chiudere il rapporto se questo non dovesse cambiare. Se non sarete disposti a rischiare allora avrete un potere molto limitato a vostra disposizione. Il vostro partner tossico saprà alla fine, indipendentemente da quello che fanno davvero non lacererete. 

Quindi, prima di tentare di affrontare un tossico/manipolatore, assicuratevi che la vostra autostima sia abbastanza forte da sapere che qualora il rapporto giungesse al termine saprete cavarvela.

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.