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La dipendenza sana

Quando creiamo una nuova relazione affettiva la mente si predispone per cercare il supporto del partner ed assicurarsi la sua vicinanza fisica e psicologica al fine di soddisfare i bisogni primari di intimità, di vicinanza, e sicurezza facendo affidamento sull'altro. 

 

È erronea la convinzione che un individuo adulto debba essere emotivamente autosufficiente. In passato i sostenitori della teoria della co-dipendenza suggerivano che la felicità è qualcosa che proviene da dentro e non dipende dalla presenza di un compagno di vita e non si esplica all'interno di una relazione affettiva poiché ogni individuo deve sapersi prendere cura di se stesso. 

Tale teoria, ormai superata, guarda alla relazione ideale come quella tra due individui autosufficienti che si legano in modo maturo e rispettoso mantenendo nel contempo dei confini chiari. 

 

Al contrario gli studi effettuati presso il laboratorio di neuroscienze dell'Università della Virginia e condotti da Richard Davidson ed Hillary Schafer hanno dimostrato il bisogno di dipendenza intrinseco dell'essere umano. 

I ricercatori hanno osservato l’ attività dell'ipotalamo di alcune donne in situazione di stress, ovvero in attesa di una lieve scossa elettrica, ed in tre differenti condizioni:

  • da sole;
  • mentre stringevano la mano di uno sconosciuto
  • mentre stringevano la mano del proprio compagno. 

Ciò che è emerso è che l'attività dell'ipotalamo risultava più elevata, così come il livello di stress, quando la donne si trovava da sole, diminuiva al contatto fisico con lo sconosciuto mentre l'attività cerebrale ed i livelli di stress risultavano nella norma quando avevano la possibilità di rassicurasi stringendo la mano del proprio compagno.

Lo studio indica che quando due individui creano un legame intimo, hanno un'influenza reciproca sul benessere psicologico ed emotivo. La vicinanza fisica e la disponibilità influiscono sulla risposta allo stress.

Dunque quando creiamo un legame di attaccamento con una persona diventiamo con essa un’ unità fisiologica: la presenza di un partner regola la pressione sanguigna, Il battito cardiaco, la respirazione e il livello di ormoni nel sangue così come accade nel bambino quando la madre fornisce accudimento e vicinanza emotiva permettendogli cosi, non solo di soddisfare i suoi bisogni fisiologici e garantirgli la sopravvivenza, ma soprattutto uno sviluppo armonico psichico attraverso il legame affettivo.  

Il bisogno di avere una persona con cui condividere l'esistenza parte del nostro patrimonio genetico e non ha nulla a che vedere con quanto stiamo bene con noi stessi o ci sentiamo auto-realizzati.

Ciò significa che per vivere felicemente dobbiamo legarci, in modo sano, poiché la nostra capacità di affrontare il mondo da soli spesso deriva proprio dalla consapevolezza di avere accanto qualcuno su cui poter contare. Paradossalmente è attraverso un legame di dipendenza che sviluppiamo l’autonomia ed il senso di autoefficacia.

Così come nel bambino, anche nell'adulto la presenza di una figura di attaccamento ci consente di entrare in relazione con situazioni e contesti sconosciuti che possiamo esplorare con fiducia proprio perché ci sentiamo sostenuti da qualcuno che rappresenta per noi una base sicura. 

Al contrario, se non abbiamo la certezza che la persona a noi più vicina, il partner sentimentale, creda in noi, ci appoggi e ci rimanga vicino nel momento del bisogno, ci sarà molto più difficile concentrarci sugli obiettivi, affrontare la vita e le situazioni più stressanti. Se il partner è affidabile, in grado di proteggerci e rassicurarci nei momenti difficili allora siamo in grado di rivolge le nostre attenzioni agli altri aspetti della vita che la rendono significativa.

 

La presenza di un partner che condivide e sostiene i nostri obiettivi ci permette di accrescere l’autostima, migliorare lo stato d'animo, aumentare la probabilità di realizzare i nostri traguardi più alti. Se invece il partner non è in grado di soddisfare i nostri bisogni di attaccamento ci troviamo a vivere una sensazione cronica di inquietudine e di tensione che ci lascia più esposti a patologie dal punto di vista sia fisico sia emotivo.

Sembra dunque che la qualità della relazione di attaccamento e la rispondenza del partner ai nostri bisogni primari di vicinanza e sicurezza influiscano notevolmente sulla capacità di affrontare il mondo con successo; non solo condiziona il modo in cui ci sentiamo ma influenza anche la capacità di credere in noi stessi di poter realizzare sogni ed obiettivi. Un partner poco disponibile e poco affidabile può rappresentare un’ esperienza demoralizzante, debilitante ed incidere sulla nostra autostima. 

 

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Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.